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Italia fuori dai Mondiali: “Un miliardo di danni diretti e indiretti”

Italia fuori dai mondiali 2018 la delusione di buffon e ventura

L'abbraccio tra Buffon in lacrime e Ventura

Il Codacons chiede a staff e calciatori della Nazionale di restituire parte dei compensi percepiti

Belotti in lacrime dopo lo 0-0 con la Svezia (foto Twitter)

ROMA – Il giorno dopo la Caporetto sportiva di San Siro, con l’Italia eliminata dalla Svezia e fuori dai prossimi Mondiali in Russia, lungo lo Stivale sono partiti i processi sportivi.

Il Ct Ventura non ha ancora rassegnato le dimissioni, mentre il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha convocato per domani alle 12 il consiglio federale.

Al termine se ne saprà di più sul futuro di Ventura, dello stesso Tavecchio e dei vertici del calcio italiano ma intanto tra le numerose reazioni dopo l’eliminazione dell’Italia dai prossimi Mondiali fa discutere quella del Codacons.

L’associazione dei consumatori chiede ai giocatori e ai vertici della Nazionale di calcio italiana, così di restituire parte dei compensi percepiti nell’ultimo anno.

“Nel rispetto degli italiani e per una questione di dignità personale, calciatori e vertici della Nazionale e della Figc devono restituire parte dei loro lauti guadagni dopo la figuraccia internazionale regalata al nostro Paese” spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

“Leggiamo inoltre in queste ore dell’ipotesi di una buonuscita per l’allenatore Ventura, una idea semplicemente paradossale che, se confermata, porterebbe ad un nostro immediato esposto alla Corte dei Conti per danno erariale” afferma ancora.

“Ricordiamo infatti che l’esclusione dell’Italia dai Mondiali del 2018, secondo un nostro calcolo, potrebbe arrivare a costare quasi un miliardo di euro tra danni diretti e indiretti: tutte minori entrate legate non solo a diritti tv, sponsor e premi, ma anche all’indotto” spiega Rienzi.

“Basti pensare a scommesse, merchandising, televisori di nuova generazione, ristoranti, pub, locali pubblici, eventi sportivi vari, bandiere, magliette e prodotti di varia tipologia col simbolo dell’Italia, e relative tasse che non saranno incamerate dall’Erario” conclude Rienzi.

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