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Porti e aeroporti chiusi in Yemen: aiuti umanitari restano bloccati

Allarme UNICEF: se il porto di Hudaydah in Yemen sarà attaccato, danneggiato o bloccato, altri 4 milioni di bambini nel paese vivranno in condizioni di insicurezza alimentare

La denuncia dell’UNICEF: “Rischio malnutrizione acuta grave per 400mila bambini”

Nel Paese è in corso una grave epidemia di colera (foto UNICEF)

SANA’A- Si aggrava la crisi umanitaria in Yemen, martoriato da anni di guerra e ora la chiusura di tutti i porti e gli aeroporti sta rendendo una situazione già catastrofica persino peggiore.

“Oggi quasi 400.000 bambini in Yemen rischiano di morire per malnutrizione acuta grave. Aggiungere a questo bilancio altre decine di migliaia di bambini, decine di migliaia catastrofi personali in più per i minori e i genitori addolorati, è semplicemente disumano” denuncia il direttore generale dell’UNICEF, Anthony Lake.

Ieri Mark Lowcock, Sottosegretario generale per le Questioni umanitarie e Coordinatore degli Aiuti di emergenza delle Nazioni Unite, ha invitato tutte le parti in conflitto a fornire accesso umanitario sicuro, rapido e illimitato alle persone in stato di bisogno, attraverso tutti i porti e aeroporti, fra cui il porto di Hudaydah e l’aeroporto della capitale Sana’a.

“I bambini non sono responsabili per il conflitto e la carneficina creata dagli adulti. Ma sono le prime vittime. Dobbiamo chiedere a tutte le parti in conflitto: che tipo di Yemen sperano di ottenere i vincitori finali se lo distruggono?” conclude Lake.

Tra gli aiuti umanitari che restano bloccati, ci sono anche forniture di medicinali. Dallo scorso aprile il Paese sta fronteggiando un’epidemia di colera che ha causato finora più di duemila vittime.

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