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Svolta green della UE: più fertilizzanti organici e stop ai metalli pesanti

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Al momento solo il 5% dei rifiuti organici è riciclato e utilizzato come fertilizzante

La proposta sarà votata martedì dal Parlamento europeo: nel mirino soprattutto il cadmio

Il cadmio è un metallo pesante presente soprattutto nei fertilizzanti a base di fosfati minerali

STRASBURGO – I fertilizzanti innovativi, prodotti a partire da materiali organici o riciclati, dovrebbero essere commercializzati più facilmente in tutta l’UE.

È quanto prevede una proposta legislativa che sarà discussa domani e messa ai voti martedì al Parlamento europeo.

Nello specifico gli eurodeputati vogliono inoltre introdurre limiti sui metalli pesanti, come il cadmio, contenuti nei fertilizzanti, per ridurre i rischi per la salute e l’ambiente.

Le nuove norme promuoverebbero un maggiore impiego di materiali riciclati per la produzione dei fertilizzanti, contribuendo allo sviluppo dell’economia circolare e riducendo la dipendenza dalle sostanze importate da Paesi terzi. Facendo sì che i fertilizzanti innovativi e organici possano essere venduti più facilmente in tutta l’UE, gli agricoltori e i consumatori avrebbero inoltre una scelta più ampia.

Limiti per il cadmio

Il cadmio, un metallo pesante presente soprattutto nei fertilizzanti a base di fosfati minerali, può rappresentare un rischio per la salute umana e animale e per l’ambiente, in quanto si accumula ed entra nella catena alimentare. I deputati propongono di ridurre i valori limite per il cadmio da 60 mg/kg a 40 mg/kg entro tre anni e a 20 mg/kg entro nove anni, invece di 12 anni come previsto dalla Commissione europea.

Dopo il voto in Plenaria, la nuova legge dovrà ancora essere negoziata con i Ministri UE per raggiungere un accordo.

Al momento solo il 5% dei rifiuti organici è riciclato e utilizzato come fertilizzante, ma i rifiuti organici riciclati potrebbero sostituire fino al 30% dei concimi minerali. Secondo la Commissione, l’UE importa ogni anno oltre 6 milioni di tonnellate di fosfati naturali, ma potrebbe recuperare fino a 2 milioni di tonnellate di fosforo dai fanghi di depurazione, dai rifiuti biodegradabili, dalle farine animali o dal letame. Quasi la metà dei concimi presenti sul mercato dell’UE non è coperta dal regolamento attualmente in vigore.

Il principale costituente dei concimi minerali sono i fosfati naturali, che la Commissione ha individuato come materia prima fondamentale. Per quanto riguarda i fertilizzanti fosfatici, l’UE è attualmente fortemente dipendente dalle importazioni di fosfati naturali estratti al di fuori dell’UE (oltre il 90% dei fertilizzanti fosfatici utilizzati nell’ UE sono importati principalmente da Marocco, Tunisia e Russia).

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