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Presi tre killer della guerra di ‘Ndrangheta degli anni ’90

Concorso pubblico per l’assunzione di 1.515 allievi agenti della Polizia di Stato: domande dalle ore 00.00 del 5 giugno alle ore 23.59 del 4 luglio

Dopo 25 anni la Polizia ha arrestato i presunti responsabili degli omicidi di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero

Gli investigatori hanno analizzato decine di fascicoli dell’epoca

REGGIO EMILIA – Ci sono voluti 25 anni ma alla fine hanno un nome e un volto i killer della ‘Ndrangheta autori di un duplice omicidio, nel 1992, in provincia di Reggio Emilia.

Al termine dell’indagine denominata “Aemilia 1992” gli agenti della Squadra mobile reggiana hanno arrestato tre esponenti della ’Ndrangheta accusati di aver assassinato Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero, vittime della guerra di mafia in corso all’epoca tra la Calabria e il Nord Italia.

In guerra c’era la cosca Grande Aracri-Dragone-Ciampà che si contrapponeva al gruppo Vasapollo-Ruggiero, per ottenere il controllo delle attività illecite nelle province di Crotone e Reggio Emilia.

Entrambe le vittime furono raggiunte dai killer mentre si trovavano agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni, e, nel caso dell’omicidio Ruggiero, gli assassini simularono un controllo delle Forze dell’ordine, utilizzando una finta auto di servizio e indossando divise da Carabinieri.

Gli investigatori hanno analizzato decine di fascicoli dell’epoca, anche riferiti ad altri fatti di sangue riconducibili alla stessa faida di mafia, esaminato i tabulati telefonici generati dalle utenze degli indagati, identificando tutta la rete delle loro conoscenze.

Particolare importanza ha avuto la ricerca di un’auto usata all’epoca dagli indagati, incrociando i dati relativi ai controlli del territorio e delle contravvenzioni al codice della strada comminate in quell’anno, nonché il confronto delle cartine topografiche degli anni ’90 con quelle attuali, che ha permesso di ricostruire anche il percorso effettuato dal gruppo di fuoco che ha ucciso Ruggiero.

Il commando aveva imboccato un ponte, esistente nel 1992, che, oggi, non c’è più ed è stato sostituito da un altro ponte sopraelevato.

Il G.I.P. di Bologna ha riconosciuto sussistente l’aggravante mafiosa per entrambi gli omicidi che, quindi, possono essere inseriti in quadro di guerra ‘ndraghetista combattutasi, anche a Reggio Emilia, in quegli anni.

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