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Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze nel segno della libertà

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Ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze

Il tema di quest’anno è “EmPOWER Girls: Prima, Durante e Dopo le Emergenze”

Il 12 Ottobre è la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze (foto UNICEF)

ROMA – Oggi è la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze. In questa occasione l’UNICEF ricorda che ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze.

Una bambina o una ragazza su quattro contrae matrimonio prima di aver compiuto 18 anni mentre 63 milioni di ragazze hanno subìto mutilazioni genitali.

In alcune zone dell’Etiopia e della Repubblica Democratica del Congo colpite dal conflitto, il 52% delle ragazze adolescenti ha riportato di essere stata vittima di almeno una forma di violenza nei 12 mesi precedenti. Inoltre: 130 milioni di ragazze non vanno a scuola (dati UNESCO); durante i conflitti, le ragazze hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi.

In occasione della Giornata internazionale, l’UNICEF vuole stimolare l’attenzione e l’azione internazionale verso le sfide che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito alle crisi attraverso il tema di quest’anno, EmPOWER Girls: Prima, Durante e Dopo le Emergenze.

La violenza di genere spesso raggiunge il suo picco massimo durante le emergenze umanitarie e gli sfollamenti, esponendo le ragazze a violenza fisica e sessuale, matrimoni precoci, sfruttamento e tratta.

In tempi di crisi – causati da catastrofi, conflitti o dagli effetti del cambiamento climatico – le bambine e le ragazze affrontano infatti rischi, violenze e sono particolarmente vulnerabili, solo per il loro essere donne. La violenza – inclusa la violenza sessuale, quella di genere a scuola e i matrimoni precoci – è un problema che coinvolge la salute, i diritti umani e la protezione in ogni fase di un conflitto, e può aggravarsi in seguito a una calamità. Le vittime sono di solito donne e adolescenti, la cui vulnerabilità diventa maggiore nel caos generato da una crisi.

Spesso le donne e le ragazze hanno minori risorse, minore possibilità di spostarsi e maggiore difficoltà ad accedere a reti e informazioni salvavita. I servizi sanitari fondamentali per il benessere delle ragazze, fra cui l’assistenza materna e i kit per l’igiene personale, sono spesso scarsi o insufficienti in situazioni di crisi. A causa del protrarsi delle attuali crisi, milioni di ragazze nate in contesti di emergenza potrebbero trascorrere i primi anni, se non decenni, della loro vita in contesti di emergenza.

Ma le ragazze sono anche resilienti. Le soluzioni a lungo termine progettate con e per le ragazze possono rafforzare questa resilienza e rappresentare una via verso opportunità per loro stesse, che producano una trasformazione e che siano permanenti. Le strategie di ripresa e le risposte alle crisi umanitarie che tengono conto del genere sessuale sono una grandissima opportunità per prevenire, mitigare e rispondere alle estreme vulnerabilità che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito a periodi di fragilità, conflitti, disastri e sfollamento. Le ragazze, soprattutto le adolescenti, hanno bisogno di piattaforme che diano voce alle sfide che affrontano nella loro vita quotidiana e per scoprire delle soluzioni adatte alle loro esigenze, in modo da poter costruire un futuro migliore per loro e per le loro comunità.

Il messaggio di quest’anno, EmPOWER Girls, viene lanciato, attraverso un video #FreedomForGirl (sulla canzone “Freedom” di Beyonce), promosso da The Global Goals/Project Everyone e da diversi partner, tra cui l’UNICEF. Il video viene promosso oggi sulla homepage di Google in molti Paesi. È possibile condividerlo sui social e dire cosa rappresenta la libertà per le bambine e le ragazze.

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