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Sì del Senato al Ddl Spettacolo: bufera per la norma sugli animali nei circhi

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Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini

Il Ministro Franceschini: “Regole fondamentali per rilancio e sviluppo del settore”. Movimento animalista infuriato

Sul tema della presenza degli animali nei circhi per Franceschini “siamo arrivati a una formulazione di buon senso”

ROMA – “Una riforma attesa che incrementa sensibilmente le risorse del Fus per lo spettacolo, che estende l’ArtBonus a tutti i teatri, che stabilizza definitivamente il tax credit musica e che introduce fondamentali novità e trasparenza nel rilancio e nello sviluppo del settore”.

Così il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, sintetizza il provvedimento sullo spettacolo dal vivo che ha ottenuto il via libera da parte del Senato e ringrazia la relatrice Di Giorgi e la commissione Cultura per il “lavoro straordinario fatto”.

Sul tema della presenza degli animali nei circhi, aspetto su cui si è concentrato il dibattito nell’aula di Palazzo Madama, per il Ministro “siamo arrivati a una formulazione di buon senso che consentirà di gestirne in modo ragionevole il superamento. La riforma – conclude Franceschini – passa adesso alla Camera dove mi auguro, visto anche l’ampio consenso avuto al Senato, possa essere approvata in tempi rapidi”.

Non la pensa così Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista: “Come volevasi dimostrare: che il governo e la maggioranza di centrosinistra riescano a licenziare una norma, chiara e netta, a favore degli animali, è proprio impossibile. Le sirene della lobby pro circhi tradizionali sono riuscite, in Senato, a snaturare la proposta del governo, già debolissima perché priva di qualsiasi indicazione temporale”.

“Si è così passati dalla ‘graduale eliminazione’ dell’utilizzo di animali nei circhi e nello spettacolo viaggiante al ‘graduale superamento’, facendo sparire la parola ‘eliminazione’, definitiva e inequivocabile, e mettendo al suo posto il nebbioso ed elastico ‘superamento’. Però sempre con l’aggettivo ‘graduale’ che potrebbe applicarsi anche ad una riforma lunga un secolo, e, non dimentichiamolo, in una delega, che un futuro governo potrebbe anche non esercitare” prosegue l’ex ministra.

“Insomma, governo e maggioranza hanno cancellato il messaggio contenuto nel testo originale (no agli animali nei circhi) e per la solita paura di cambiare hanno perduto l’ennesima occasione. D’altra parte, come spiega don Abbondio al cardinale Federigo, ‘il coraggio uno non se lo può dare’. Vorrà dire che il tremebondo ministro Franceschini se la vedrà con il 71,4 per cento degli italiani che si dichiara contrario allo sfruttamento degli animali sotto i tendoni. A loro diciamo: state tranquilli, ci penseremo noi del Movimento animalista nella prossima legislatura!” conclude Brambilla.

Ddl Spettacolo: le principali novità

Oltre alle norme sugli animali nei circhi, il Ddl spettacolo tocca però numerosi altri aspetti del settore. Ecco di seguito le principali novità.

Aumentano le risorse per lo spettacolo: +19milioni di euro per i prossimi 2 anni e +22,5milioni di euro dal 2020

La riforma incrementa sensibilmente le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo con fondi pari a +9.5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e a +22.5 milioni di euro a decorrere dal 2020.

4 milioni di euro per spettacoli nelle zone del sisma. La legge inoltre autorizza la spesa di 4 milioni di euro per attività culturali nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia.

Estensione dell’ArtBonus a tutti i settori dello spettacolo. La riforma estende poi l’Art Bonus a tutti i settori dello spettacolo: grazie al provvedimento anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione.

Stabilizzazione del Tax credit musica. La legge stabilizza inoltre il tax credit musica, il beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4.5 milioni di euro a decorrere dal 2018.

Sostegno statale a nuovi settori dello spettacolo. Grazie a questa riforma, il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estenderà alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore di diverse forme di spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali, le espressioni artistiche della canzone popolare d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada.

Aggiornamento delle norme sulle Fondazioni lirico sinfoniche. Verrà aggiornata anche la disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche, alle quali verrà dedicato un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali che verranno parametrati in base alle risorse ricevute da privati, Regioni e Enti Locali e alle capacità gestionali dimostrate.

Nasce il Consiglio superiore dello Spettacolo. Sarà organismo consultivo del Mibact e sostituisce la Consulta per lo spettacolo. Il Consiglio avrà compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.

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