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Dopo la siccità l’autunno inizia con piogge raddoppiate

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Coldiretti: “Nel Centro Italia precipitazioni record”.  Sono triplicate nella prima decade di settembre

La devastazione a Livorno dopo il nubifragio

ROMA – L’ autunno inizia in un mese di settembre che ha fatto segnare una svolta climatica con la caduta di più del doppio di pioggia (+127%) con punte nel centro Italia dove le precipitazioni sono addirittura triplicate rispetto alla media (+222%).

Piogge a carattere eccezionale e con portata distruttiva, come dimostra la tragedia di Livorno, arrivate dopo una estate ed una primavera drammaticamente siccitose.

È quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’arrivo dell’ autunno sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade del mese.

La decisa svolta del meteo, che ha portato anche ad un abbassamento delle temperature, arriva dopo una estate calda e siccitosa in cui è caduta in Italia il 41% in meno di pioggia ma in alcune regioni come la Toscana il deficit idrico è stato addirittura del 57% rispetto alla media.

L’andamento climatico anomalo dell’estate 2017 che ha conquistato il posto d‘onore per il caldo con una temperatura superiore di 2,48 gradi alla media e che si è classificata anche come la quarta più siccitosa di sempre ha riguardato infatti quest’anno anche aree come il Centro Italia, che storicamente non avevano problemi per la siccità.

Il risultato sono oltre 2 miliardi di danni alle coltivazioni e agli allevamenti con la valutazione dello stato di calamità in almeno 11 regioni.

Gli effetti dall’andamento climatico anomalo del 2017 si sono estesi dal campo alla tavola con il contenimento produttivo di tutti prodotti base della dieta mediterranea con il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve che è stimato in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10%.

Il raccolto di mele è tagliato del 23% con punte del 60% in Trentino, la vendemmia è ridotta del 25% e la campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni. Crollate fino ad ora – conclude la Coldiretti – anche le attività del bosco con pochi funghi nazionali e prezzi saliti alle stelle che superano anche i 35 euro al chilo per i più pregiati porcini.

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