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Primarie pentastellate: Di Maio unico candidato premier

Di Maio: “Sulla prescrizione non si discute, dall’1 gennaio diventa legge”. Di Battista fa da sponda: "Ha ragione". Ira del Segretario del Pd Zingaretti

Scaduti i termini per la presentazione delle candidature: i big del Movimento rinunciano

Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista con il candidato alle Regionali in Sicilia

ROMA – Luigi Di Maio corre da solo verso Palazzo Chigi. Il deputato irpino del Movimento 5 stelle è infatti l’unico candidato pentastellato delle primarie interne, le cui candidature sono scadute. Né Fico né Di Battista né Sibilia, per citare alcuni dei big, scenderanno infatti in campo per contendere a Di Maio la possibilità di diventare il candidato premier (e futuro leader come annunciato nei giorni scorsi da Grillo) del Movimento 5 stelle in vista delle prossime elezioni politiche.

Di Battista, sul suo profilo Facebook, ha annunciato personalmente il suo ritiro dalla corsa alla leadership del Movimento: “Ho deciso di non candidarmi a Premier del Movimento 5 Stelle. Le ragioni le spiegherò durante il mio intervento sabato prossimo a Rimini. Tra poco si inizierà a votare e invito alla massima partecipazione. A colui che sarà candidato faccio un grande in bocca al lupo ricordandogli che avrà un compito meraviglioso: quello di portare avanti il programma votato da migliaia di iscritti” si legge nel post.

Cresce così l’attesa per Italia 5 Stelle 2017, la convention del Movimento in programma a Rimini dal 22 al 24 Settembre, la notizia dell’unica candidatura ha alzato però un polverone nella base grillina che ora si prepara al voto online.

Da scegliere, però, ci sarà ben poco vista la corsa solitaria di Di Maio che ha costretto Grillo a un passaggio a Roma per calmare le acque viste anche le perplessità sul regolamento e in particolare sui criteri di candidabilità e di votazione.

Per i pentastellati, inoltre, dai sondaggi politici non arrivano notizie rassicuranti. Secondo le ultime rilevazioni di SWG sulle intenzioni di voto degli italiani, il Movimento 5 stelle è stabile al 26,8% con una distanza di 0,7 punti percentuali dal PD e di quasi 7 punti dal centrodestra (Forza Italia-Lega Nord-Fratelli d’Italia). A Di Maio, che dovrà parare gli spifferi interni, spetterà anche l’arduo compito di riuscire nella rimonta sui principali antagonisti.

Codacons prova a candidare il presidente Rienzi ma…

“Gli esponenti della società civile non sono ammessi dai 5 stelle come candidati premier”. Lo denuncia il Codacons, il cui presidente Carlo Rienzi ha chiesto, attraverso il sito del Movimento, di potersi candidare per concorrere con Di Maio alla carica di premier, ma gli è stata contestata la mancanza dei requisiti richiesti dal M5S.

“Abbiamo fatto un test per capire se il sistema ideato dai grillini consentisse o meno anche ad esponenti della società civile noti, che certamente non devono comprovare particolari requisiti di volontà sociale positiva o di impegno della propria vita di verso i cittadini, se potessero comunque essere giudicati dal mondo del Movimento per svolgere questo ruolo così importante” commenta il presidente Carlo Rienzi.

“La risposta, purtroppo, è stata negativa. Rivolgiamo ai grillini e al M5S un augurio sincero di poter trovare un candidato serio e capace che dia garanzia di volere, e di aver sempre voluto, il bene dei cittadini, e di non pescare nelle beghe da pollaio delle liti tra candidati ammessi solo perché avevano i requisiti formali posti dal movimento” conclude Rienzi.

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