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Esodo di massa dei Rohingya dal Myanmar: è emergenza umanitaria

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Da inizio 2017 almeno 500mila Rohingya sono stati costretti a scappare dai propri villaggi

Allarme dell’UNICEF: oltre 370mila hanno cercato rifugio in Bangladesh

Da inizio 2017 almeno 500mila Rohingya sono stati costretti a scappare dai propri villaggi

DACCA – Si aggrava la situazione in Bangladesh dei Rohingya, la minoranza etnica di religione islamica che è stata definita dall’ONU come una delle più perseguitate al mondo. In migliaia vivono nei campi profughi ed è in corso un esodo di massa dal Myanmar al Bangladesh.

Secondo l’UNICEF, dal 25 agosto, oltre 370.000 Rohingya hanno superato il confine dal Myanmar. La portata e la velocità dell’afflusso di Rohingya è senza precedenti nel Paese: 220.000 persone sono entrare in Bangladesh in soli sei giorni, tra il 4 e il 10 settembre.

“È una crisi umanitaria che si sta acuendo: secondo le prime informazioni, il 60% di tutti i rifugiati sono bambini. Non hanno dormito per giorni e che sono stanchi e affamati. Dopo viaggi lunghi e difficili, molti sono malati e hanno bisogno di cure mediche. Si tratta di piccoli traumatizzati che hanno bisogno di protezione e supporto psicosociale. Fra i rifugiati ci sono anche madri in gravidanza”, ha dichiarato Jean Lieby, Responsabile UNICEF per la protezione infanzia in Bangladesh.

Secondo l’organizzazione almeno 200.000 bambini Rohingya hanno bisogno di aiuti urgenti, come acqua potabile e servizi igienici di base per prevenire l’insorgere di malattie legate all’acqua.

Fino ad ora, con il supporto dei partner e della rete degli Spazi a Misura di Bambino e di centri per l’apprendimento dell’UNICEF, sono stati identificati 1.128 bambini separati dalle famiglie.

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