Site icon Corriere Nazionale

Vendemmia 2017: il vino biologico è in controtendenza

Online il vademecum controlli per la campagna vendemmiale 2020. Bellanova: "Tuteliamo e promuoviamo vino, settore al centro del rilancio agroalimentare"

I dati della Coldiretti: sul nostro suolo boom delle vigne “al naturale”

Vendemmia al via in Franciacorta

ROMA – In controtendenza al crollo generale della produzione in Italia tiene solo il vino biologico grazie all’aumento esplosivo del 23,8% delle vigne “al naturale” nel 2016. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Sinab in riferimento alle previsioni per la vendemmia 2017 di 40,02 milioni di ettolitri con una riduzione del 26% rispetto ai 54 milioni indicati dall’Istat nel 2016 presentate da Osservatorio del Vino e ISMEA in occasione dell’apertura del Sana 2017, il Salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna.

Con oltre 103mila ettari coltivati l’ltalia conquista la leadership mondiale per incidenza delle vigne biologiche sul totale per effetto di una crescita vertiginosa spinta dall’aumento straordinario della domanda con le vendite che in Italia sono state pari a 275 milioni di euro (+34%) e le esportazioni che hanno raggiunto i 192 milioni di euro (+ 40%) nel 2016, secondo Nomisma.

Si tratta di un altro capitolo della decisa svolta qualitativa che ha permesso all’Italia di cogliere le nuove opportunità che vengono dal mercato e di conquistare i vertici mondiali.

Se per effetto delle condizioni climatiche anomale quest’anno, complessivamente, la vendemmia potrebbe essere al minimo storico nazionale degli ultimi 50 anni, vola infatti la domanda del vino biologico e non solo all’estero: per effetto di un aumento del 6% in valore nei primi cinque mesi dell’anno fa registrare il record storico rispetto allo scorso anno quanto erano stati raggiunti su base annuale i 5,6 miliardi di euro.

La vendemmia del 2017, che per effetto del caldo e della siccità si classifica anche come la più precoce dell’ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno, è dunque in forte calo per il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive, ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate.

Si mantiene comunque il primato produttivo mondiale davanti alla Francia dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori.

Dal punto di vista qualitativo, se non ci saranno sconvolgimenti, si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.

Exit mobile version