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Arrestato in Uruguay il superlatitante Rocco Morabito

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Era ricercato dal 1994: l’arresto in un hotel di Punta del Este

Nella camera di albergo sequestrate diverse carte di credito

ROMA – È terminata in Uruguay la fuga più che ventennale del superlatitante ‘ndranghetista Rocco Morabito. L’uomo, ritenuto uno degli esponenti di spicco della mafia calabrese, è stato arrestato in un hotel di Punta del Este, località turistica a 140 km dalla capitale Montevideo.

In manette anche la moglie, una 54enne originaria dell’Angola ma con passaporto portgohese. A dare la notizia dell’arresto di Morabito è stato il ministero degli Interni dell’Uruguay su Twitter. Secondo la polizia sudamericana il superlatitante aveva ottenuto “documenti uruguaiani presentando documenti brasiliani con il nome di Francisco Antonio Capeletto Souza nato il 14.10.1967 in Rio de Janeiro (Brasile)”.

Questi documenti sono stati diffusi dallo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) del Dipartimento della pubblica sicurezza e dalla polizia brasiliana, e sono stati inseriti nella banca dati Interpol, generando un alert.

Dall’emissione della “Red Notice” internazionale nel 1995 e dal conseguente mandato d’arresto emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il lavoro dello SCIP è proseguito senza sosta, sino alla cattura di sabato scorso.

A coadiuvare sul posto le attività della polizia uruguagia è stato l’esperto per la sicurezza del Dipartimento della pubblica sicurezza di stanza a Buenos Aires, con competenza anche per l’Uruguay, il quale ha partecipato anche alla perquisizione nella casa del latitante.

Nella sua abitazione sono state sequestrate dodici carte di credito, assegni, denaro contante, 13 telefonini, armi, una Mercedes e numerosissime fotografie con il volto del Morabito, che potranno essere vagliate per altre investigazioni.

“L’azione dello Stato contro la criminalità organizzata ha conseguito un altro importante risultato con l’arresto di Rocco Morabito, ricercato dal 1994 in ambito internazionale e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi, perché già condannato per associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e altri gravi reati” ha commentato il Ministro degli Interni, Marco Minniti.

“L’arresto di Morabito, elemento di spicco dell’omonima cosca di Africo Nuovo e ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla n’drangheta, è il risultato dell’ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguaiana e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, attraverso i rispettivi ufficiali di collegamento, che hanno consentito l’accertamento della vera identità del latitante, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria” ha aggiunto.

Minniti si è poi complimentato con il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.

 

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