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A un anno dal terremoto nel Centro Italia ricostruzione a passo di lumaca

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Il Paese di Amatrice è stato raso al suolo dal terremoto del 24 agosto

Tra casette mai consegnate e macerie mai rimosse le popolazioni colpite invocano aiuto

La scuola di Amatrice colpita dal terremoto

ROMA – Il 24 Agosto del 2016 una forte scossa di terremoto ha devastato intere zone del Centro Italia, dal Lazio alle Marche passando per Umbria e Abruzzo.

La sequenza sismica che si è attivata nel Centro Italia ha poi provocato ulteriore distruzione a Ottobre 2016 e, infine, nel Gennaio 2017.

Nonostante i numerosi proclami, a un anno di distanza dal terremoto, la ricostruzione procede ancora a passo di lumaca. È stata consegnata alla popolazione solo una minima parte delle casette di legno, le macerie sono ancora al loro posto da Amatrice ad Arquata del Tronto. Il promesso – da parte delle istituzioni – ritorno alla normalità è dunque ancora lontano.

“Adesso, davvero, non si può aspettare. Mancano solo pochi giorni al primo anniversario della terribile scossa che il 24 agosto 2016 ha precipitato il centro Italia in un incubo di distruzione e dolore, e il bilancio della ricostruzione rimane assolutamente negativo” tuona il Codacons.

“Un anno dopo nessuno ricorda più gli annunci politici sparsi a piene mani nel corso del tempo: della parola d’ordine ‘le casette entro Natale’ nessuna traccia, e anche i fatidici ‘tetti in primavera’ si sono rivelati una chimera. Tra caos scadenze, strettoie burocratiche e macchinosità tutte italiane il Paese sta perdendo la gara più importante: quella della ricostruzione del suo patrimonio” prosegue l’associazione.

“Era difficile fare peggio di quanto accaduto a L’Aquila: eppure, a oggi è stata consegnata solo una Sae (e Soluzione abitativa di emergenza) su 7, meno del 10% delle macerie è stato rimosso, la maggior parte delle strutture per l’insegnamento nell’area del sisma è inagibile o distrutta.

Alle richieste d’aiuto degli amministratori locali della zona non si può più rispondere con generiche rassicurazioni. Lo Stato può e deve fare di più per tutelare i suoi cittadini. La settimana prossima non vogliamo assistere alla consueta passerella istituzionale in assenza di impegni seri e tempistiche precise” afferma il presidente, Carlo Rienzi.

“Tra qualche giorno tutti ci ripeteranno i consueti slogan sulla ricostruzione post terremoto, ma in un anno è stato fatto poco o nulla. La ricostruzione del Centro Italia è una priorità nazionale, e non sono più tollerabili ritardi, annunci e lungaggini di ogni tipo” conclude.

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