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Orrore a Roma: donna uccisa e fatta a pezzi, confessa il fratello

Blitz contro lo spaccio di droga nella borgata romana di Quartaccio: i poliziotti del commissariato Primavalle, hanno arrestato 20 persone, responsabili a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti

Trovati resti in altri cassonetti ai Parioli: ad incastrarlo i filmati delle videocamere

La Polizia è risalita all’uomo dopo aver visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona

ROMA – Svolta nel giallo dei resti umani ritrovati in un cassonetto di via Maresciallo Pilsudski, nel quartiere Parioli.

La Polizia ha fermato un uomo di 62 anni, fratello della vittima, che è stato subito interrogato e che avrebbe confessato il delitto. Secondo quanto emerso nel corso dell’interrogatorio dietro al folle gesto ci sarebbe una motivazione di natura economica.

La donna, Nicoletta Diotallevi, abitava con un fratello poco più grande di lei, in un appartamento del quartiere Flaminio dove i poliziotti hanno rintracciato l’uomo.

Maurizio Diotallevi, 62 anni, è stato condotto in questura dove è stato sottoposto ad interrogatorio dal P.M. titolare dell’indagine. Dinanzi al magistrato, ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio e del tentativo di occultamento del cadavere

Il busto e la testa della donna sono stati poi recuperati dalla polizia in un altro cassonetto in via Guido Reni, vicino al reparto volanti. I vestiti della vittima erano invece in un terzo cassonetto in via Giovanni Paolo Pannini.

Un aiuto alle indagini è arrivato dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona che lo hanno ripreso mentre gettava i resti nei cassonetti, nella notte tra il 14 e il 15 Agosto.

Il primo ritrovamento delle gambe della donna

È stata una serata da incubo quella di una ragazza di etnia Rom che ieri sera poco dopo le 20 rovistando in un cassonetto della spazzatura ha trovato le gambe di una donna.

Subito dopo aver fatto la macabra scoperta la ragazza, che ha anche avuto un malore, ha avvertito la Polizia che si è recata sul posto. All’interno del cassonetto non c’erano altre parti del corpo, oltre alle due gambe recise all’altezza dell’inguine probabilmente con una motosega o un’accetta. Sono partite subito le indagini della Squadra mobile della Capitale, che hanno portato al fermo del 62enne, mentre gli agenti della Polizia Scientifica sono intervenuti per i rilievi assieme al medico legale.

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