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Guerre&Pace Filmfest, a Nettuno si raccontano “Storie di guerre”

Pif e Miriam Leone

Fino a domenica lungometraggi, documentari e presentazioni di libri

ROMA – Si tiene a Nettuno (Roma) fino a domenica – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – presso l’Arena Stabilimento Pro Loco, la quindicesima edizione del Guerre&Pace Filmfest, vetrina unica dedicata al cinema di guerra e di pace, organizzata dall’Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Cambio di location, quindi, ma sempre a Nettuno, per uno spazio altrettanto bello e suggestivo rispetto al Forte Sangallo, che consentirà a un numero maggiore di spettatori di assaporare il cinema sotto le stelle e riflettere sui grandi temi proposti. Una settimana con proiezioni di lungometraggi, documentari, ma anche presentazioni di libri – in collaborazione con le principali case editrici.

Mine, di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro

Il tema di questa edizione è: “Storie di guerre”, con protagonisti sette film che raccontano i conflitti di ieri e di oggi, attraverso le vicende e i personaggi delle loro storie. Sette storie di guerra. Storie di uomini, donne, bambini, soldati, per non dimenticare. Tra gli ospiti, oltre a tutti gli autori dei libri, i documentaristi Beppe Attene, Enrico Caria e Leonardo Tiberi.

La rassegna di quest’anno si aprirà con la proiezione di Torneranno i prati del Maestro Ermanno Olmi. Un titolo che ha un senso amaro perché allude, “a quella ipocrisia della storia riguardo le migliaia e migliaia di vittime sepolte sotto la neve durante la Grande Guerra, di cui tutti saranno pronti a dimenticarsi al primo riapparire dell’erba, ovvero in tempo di Pace. E insieme a quei corpi sarà rimosso l’orrore assoluto di una guerra ingiusta e inaccettabile, come qualsiasi altra guerra”.

Prima della proiezione, la consegna del Premio Tridente d’Oro alla Cultura della città di Anzio e Nettuno, giunto alla settima edizione, a cura dell’Accademia Doria, e quindi la presentazione del libro Non Aspettarmi vivo, di Anna Migotto e Stefania Miretti. Il libro sarà presentato il giorno dopo alla Camera dei Deputati, alla presenza della Presidente della Camera, Laura Boldrini.

I film

Tra gli altri lungometraggi in rassegna, In guerra per amore, di PIF; Mine, di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro; Fury, di David Ayer, Il viaggio di Fanny, di Lola Doillon e Nella terra del sangue e del miele, di Angelina Jolie.

I documentari

Quindi la sezione documentari, organizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, che presenta lavori quali Il pugile del Duce, di Tony Saccucci; Wolf, di Claudio Giovannesi; Bruno e Gina, di Beppe Attene e Angelo Musciagna; L’uomo che non cambiò la storia, di Enrico Caria e Noi eravamo, di Leonardo Tiberi.

I libri

Tra le presentazioni di libri si segnalano anche: Storia della Turchia Contemporanea, di Antonello Biagini; La grande guerra: le donne negate. Perché nella scuola la donna è assente dai libri di Storia?, di Emanuela Citati Zambelli; Mussolini e i musulmani, di Giancarlo Mazzuca e Gianmarco Walch e Matrimonio siriano, di Laura Tangherlini. Altro evento del festival, a sfondo sociale, la presentazione del Centro Antiviolenza Marie Anne Erize di Tor Bella Monaca, a Roma, attivo nel supporto alle donne con numerosi progetti, tra cui quello delle “Fattorie solidali” e della raccolta e recupero di abiti da sposa per donne carcerate e indigenti.

“Anche se alcune di queste sono storie di pura finzione – sottolinea la direzione artistica – ognuna porta al contesto che vi fa da sfondo e ogni personaggio, grazie al cinema, potrà farci rivivere alcune delle pagine più drammatiche della Storia di ieri e di oggi. Guerre che non sono fatte solo di strategie belliche, ma anche e soprattutto di piccole e grandi storie di uomini coinvolti e travolti dalla crudeltà bellica. Le loro storie consentiranno di mettere ordine nella Memoria. Quello proposto è un viaggio in una guerra infinita, perché, anche se cambiano i tempi e le epoche, le guerre non hanno mai cessato di sconvolgere la realtà e i temi che riguardano l’uomo sono destinati a rimanere sempre uguali”.

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