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Emergenza siccità, il piano del Mipaaf per aiutare gli agricoltori

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In Sicilia è allarme siccità

Il Ministro Martina: “Attivazione del fondo di solidarietà nazionale e aumento dell’anticipo degli aiuti europei”

L’assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con pesanti perdite nella produzione

ROMA – L’estate 2017, almeno per ora, sarà ricordata per l’emergenze siccità e quella conseguente degli incendi. Per fronteggiare questa difficile situazione il Ministero delle politiche agricole ha predisposto un piano speciale, attivando alcune misure di contrasto all’emergenza siccità. Tre gli assi principali di intervento: attivazione del fondo di solidarietà nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, 700 milioni di euro per piano di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue.

“Siamo in campo per tutelare i produttori agricoli che stanno subendo danni dalla prolungata siccità di queste settimane. Abbiamo sostenuto con forza l’emendamento approvato al Senato per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. È un intervento necessario anche per le aziende non assicurate per consentire l’utilizzo di strumenti concreti come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali” ha dichiarato il Ministro Martina.

“Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica. Allo stesso tempo abbiamo chiesto il via libera alla Commissione europea per aumentare gli anticipi dei fondi UE della politica agricola comune” ha sottolineato ancora.

“Potremo così aumentare di oltre 700 milioni di euro le anticipazioni, portandole a 2,3 miliardi di euro a Ottobre, e garantire più liquidità alle imprese agricole. Andiamo avanti anche nel piano strategico per dare ai nostri territori infrastrutture irrigue migliori, più efficienti e con meno spreco di acqua. È un intervento necessario guardando al medio periodo e all’effetto che il cambiamento climatico sta producendo sempre più spesso sulle nostre produzioni. È un tema cardine che affronteremo anche in occasione del G7 agricoltura di ottobre a Bergamo, perché per tutelare gli agricoltori dalle crisi c’è bisogno di strumenti nuovi e più efficaci” ha concluso Martina.

Emergenza siccità – Le azioni

ATTIVAZIONE FONDO SOLIDARIETÀ NAZIONALE

Grazie ad un emendamento al DL Mezzogiorno, approvato in Commissione bilancio al Senato, le aziende colpite dalla prolungata siccità e che non abbiano sottoscritto polizze assicurative potranno accedere ai benefici per favorire la ripresa dell’attività produttiva previsti dalla legge 102 del 2004.

Le Regioni interessate possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici entro il 30 dicembre 2017.

AUMENTO ANTICIPO FONDI EUROPEI

Il Mipaaf, per garantire maggiora liquidità alle imprese agricole, ha anche chiesto alla Commissione europea di:

700 MILIONI DI EURO PER PIANO SU INFRASTRUTTURE IRRIGUE

Come investimento strategico sul medio periodo il Mipaaf ha attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue con una dotazione finanziaria di circa 600 milioni di euro e che verrà chiuso entro il 31 Agosto. A questo si aggiunge un investimento di 107 milioni di euro su 6 opere irrigue già cantierabili e i cui lavori partiranno nei primi mesi del 2018.

Gli effetti della siccità: l’analisi del CREA

Secondo un’analisi del CREA, ente di ricerca del Mipaaf, nel solo 2016, la temperatura media annua ha segnato un nuovo record, risultando superiore di +1,35 °C, rispetto al trentennio 1961-1990. A questa situazione, si devono aggiungere le anomalie idrologiche e termiche che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, con temperature nettamente superiori alla media (+3,2 °C), associate ad una forte riduzione delle precipitazioni (-53% rispetto alla media del mese di Giugno).

La situazione di siccità degli ultimi mesi si è ulteriormente aggravata in Maggio e Giugno 2017, causando danni su tutto il territorio, con effetti particolarmente gravi soprattutto nei distretti idrografici delle Alpi orientali e della regione padana, dove, ad esempio, il livello idrometrico del fiume Po – dal cui bacino idrico dipende il 35% della produzione agricola nazionale – è sceso 3,23 metri sotto lo zero idrometrico.

Tali condizioni hanno prodotto, e stanno producendo, un grave danno economico alle colture e agli allevamenti. Le prime stime evidenziano perdite di produzione nell’ordine del 40-50% nel settore cerealicolo, oltre ad una consistente contrazione nella produzione nazionale di latte.

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