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Saldi estivi iniziati in anticipo: ira di Confcommercio e Codacons

Saldi estivi 2023

Un negozio su tre ha già iniziato gli sconti: “Concorrenza sleale”

Saldi estivi 2017 al via il 1° Luglio

ROMA – Da domani, sabato 1 Luglio, partono in tutta Italia i saldi estivi ma di fatto sono già partiti in un negozio su tre, in barba a calendario nazionale e regole.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro. A mandare su tutte le furie l’associazione, però, è il comportamento di alcuni negozianti e di alcune catene che hanno fatto partire i saldi in anticipo.

“Un giudizio sull’esito finale di questa stagione di saldi dovrà necessariamente tener conto delle intollerabili anticipazioni degli sconti lanciati in primo luogo dalle catene e dai potenti monomarca” tuona Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio.

“Non ci stancheremo mai di segnalare azioni di concorrenza sleale alle autorità competenti: non c’è niente di peggio che scrivere leggi e regole il cui rispetto non può essere garantito” aggiunge.

Anche il Codacons interviene sull’allarme lanciato oggi da Confcommercio.

“Ufficialmente la partenza dei saldi è prevista per domani, ma gli esercenti applicano già sconti medi dal 20 al 40%, proponendoli direttamente ai consumatori in fase di acquisto, accettando le richieste di sconti dei cittadini o inviando mail, sms e messaggi WhatsApp ai clienti fidati” spiega l’associazione.

“È oramai evidente a tutti come i saldi di fine stagione siano obsoleti” afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi.

“Si tratta di una pratica ‘medievale’ che ha perso appeal tra i consumatori, come dimostrano i dati tragici sulle vendite degli ultimi anni. A determinare la morte dei saldi, oltre alla crisi economica, l’avvento del commercio online, che consente agli utenti di acquistare tutto l’anno prodotti scontati, senza limiti temporali” prosegue.

“È quanto mai necessario rivedere la legge sugli sconti di fine stagione, liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti” conclude Rienzi.

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