Site icon Corriere Nazionale

Strage di Ustica, Mattarella: “Ferita sempre aperta”

dc9 itavia strage di ustica

I resti del DC 9 Itavia precipitato a Ustica, nel mare Tirreno

Messaggio del Capo dello Stato nell’anniversario della strage di 37 anni fa: “Costante impegno per accertare le responsabilità”

Il Presidente Sergio Mattarella con Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica (foto Quirinale)

ROMA – Il 27 Giugno di 37 anni fa il DC 9 Itavia decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Palermo esplose in volo e si inabissò tra le isole di Ustica e di Ponza. Le 81 persone che in quel momento si trovavano a bordo del velivolo persero la vita e a quasi 40 anni di distanza restano ancora tanti punti interrogativi sulla strage.

La più recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il DC 9 precipitato a Ustica fu colpito, nella serata di venerdì 27 Giugno 1980, da un missile e che non ci fu alcuna esplosione interna.

I giudici, nell’occasione, confermarono la sentenza del tribunale di Palermo che condannava lo Stato a risarcire i parenti delle vittime della strage di Ustica per “non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli”.

A 37 anni dalla strage di Ustica oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio, ricordando una tragedia che “resta impressa nella coscienza del Paese come un evento tragico e come una ferita sempre aperta, per le vite spezzate, per le indicibili sofferenze dei familiari, e per il vulnus alla sensibilità civile e democratica del nostro popolo”.

“In questa giornata esprimo la partecipazione della Repubblica al comune dolore e la vicinanza nel costante impegno affinché siano compiutamente accertate le responsabilità e vengano ricostruite in modo univoco le circostanze e il contesto che provocarono così tante morti innocenti” afferma ancora il Capo dello Stato.

Per Mattarella “alla domanda di giustizia le istituzioni hanno il dovere di dare risposta, percorrendo fino in fondo la strada della verità e facendo onore alla professionalità e alla dedizione di uomini dello Stato che sono riusciti ad aprire questo cammino superando ostacoli e difficoltà”.

“Altri passi potranno essere compiuti, nella auspicabile collaborazione con istituzioni di paesi amici, affinché la memoria di quanto avvenuto nel cielo di Ustica rafforzi la solidarietà e la speranza di quanti operano per il trionfo delle ragioni dello stato di diritto” conclude il Capo dello Stato.

Exit mobile version