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Siria, organizzazioni umanitarie senza fondi: assistenza a rischio

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In Siria dieci milioni di bambini in pericolo (foto Unicef)

UNICEF: 9 milioni di bambini rischiano di non ricevere più aiuti

Nel 2016 oltre 850 bambini, il doppio rispetto al 2015, sono stati reclutati per combattere (foto Unicef)

DAMASCO – I programmi supportati dall’UNICEF in favore di oltre 9 milioni di bambini in Siria e nei Paesi limitrofi sono a rischio a causa di una grave mancanza di fondi di circa 220 milioni di dollari.

“Questa è la più grande mancanza di fondi che l’UNICEF sta affrontando da quando abbiamo cominciato ad intervenire per la crisi in Siria, una delle più grandi operazioni umanitarie nella storia dell’organizzazione,” ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.

“I bisogni umanitari continuano a crescere giorno dopo giorno in Siria e nei Paesi limitrofi, mentre la pressione sulle generose comunità ospitanti sta mettendo seriamente a repentaglio la loro capacità di arrivare a fine mese” aggiunge.

Arrivata ormai al settimo anno e senza una fine in vista, la guerra in Siria è diventata la più grande crisi umanitaria e di sfollati nel mondo dalla Seconda Guerra Mondiale. In Siria, ci sono circa 6 milioni di bambini che hanno bisogno di assistenza, mentre oltre 2,5 milioni vivono come rifugiati al di fuori dei confini del Paese. Nei Paesi limitrofi, che supportano già un grande numero di persone vulnerabili, è confluito l’80% di tutti i rifugiati dalla Siria.

Se l’UNICEF non riceverà nuovi fondi, alcune attività fondamentali e salvavita rischiano seriamente di essere interrotte, con gravi conseguenze per i bambini siriani e per le comunità ospitanti. Queste attività includono:

“Mentre le risorse finanziarie si stanno esaurendo, le famiglie siriane sono diventate sempre più dipendenti dagli aiuti internazionali. La mancanza di fondi le costringerà a ricorrere a misure per la sopravvivenza estreme e pericolose per i loro bambini, come il lavoro minorile, il reclutamento nei combattimenti e il matrimonio precoce. I progressi fatti per evitare che un’intera generazione venga perduta potrebbero andare perduti”, ha concluso Cappelaere.

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