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Moda e opere d’arte: la caccia è aperta nei musei italiani

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VENEZIA. GALLERIE DELL’ACCADEMIA. Paolo Caliari detto Paolo Veronese, ‘MATRIMONIO MISTICO DI SANTA CATERINA’, PARTICOLARE. 1575 circa.

A Giugno la campagna social del Mibact invita a cercare vestiti, acconciature, gioielli e costumi nelle opere

ROMA. GALLERIA NAZIONALE D’ARTE ANTICA A PALAZZO BARBERINI. Hans Holbein, ‘ENRICO VIII’, PARTICOLARE. 1540.

ROMA – Il racconto attraverso le immagini dello storico binomio arte e moda nelle collezioni dei @museitaliani: ecco la nuova campagna social che il Ministero dei Beni Culturali ha dedicato al mese di Giugno.

Al centro c’è il rapporto che, da sempre, lega la moda al mondo dell’arte. Anche per questo mese, dunque, una serie di locandine digitali animeranno il profilo Instagram ufficiale degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali.

Protagonisti i vestiti – da sera, da ballo o più semplicemente della quotidianità – di gentiluomini e gentildonne, nobili, regine e cortigiani insieme ai cappelli, pendagli, tessili, bracciali, acconciature, collane, provenienti dalle epoche storiche più disparate, per raccontare anche l’evoluzione della moda e del costume.

L’invito è ad una vera e propria caccia al tesoro digitale nei musei italiani: i visitatori, muniti di smartphone o macchina fotografica, sono chiamati ad andare alla ricerca di vestiti, acconciature, gioielli, accessori e costumi raffigurati in sculture, vasi figurati, arazzi e affreschi delle epoche e delle collezioni più disparate.

Tutti possono condividere le proprie foto con l’hashtag #artemoda2017 e invadere i social con opere da tutta Italia, seguendo un filo rosso che unisce, nella bellezza, le straordinarie collezioni dei Musei Italiani. La campagna è promossa su tutti i social network del MiBACT, ma ha il suo cuore nel profilo instagram @museitaliani.

Dal particolare del dipinto della Regina Maria Teresa d’Asburgo Lorena’ di Francesco Torr conservato alla Reggia di Caserta, allo splendido bracciale proveniente dalla Casa del Menandro a Pompei, scampato all’eruzione e conservato al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, sono centinaia le opere d’arte che celebrano la moda.

Ecco qualche altro esempio: le vesti di Arianna dipinta nella Villa Imperiale a Pompei; l’Enrico VIII di Hans Holbein esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini; il ritratto di Principessa neroniana conservato al Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo; lo Smoking di Angelo Litrico e l’Abito da gran sera di Lorenzo Riva, esposti al Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX.

E ancora: i manichini a grandezza naturale dello scrittore americano Henry James e dell’artista Hendrik Christian Andersen, realizzati da Yinka Shonibare ed esposti nella Casa Museo Andersen a Roma; il particolare del bottone con paesaggio dipinto conservato al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, fino all’Uchikake (sopravveste formale) e al crespo di seta (chirimen) azzurri, dei primi anni del XIX secolo, conservati al Museo d’Arte Orientale di Venezia.

Non potevano mancare le ultimissime locandine provenienti dal Museo Collezione Salce, appena inaugurato a Treviso, che per questo mese celebra la moda grazie ai manifesti pubblicitari che raccontano la Belle Epoque e i primi anni del Novecento con il tratto dei padri del cartellonismo pubblicitario italiano, Marcello Dudovich e Leonetto Cappiello, e dell’artista americano William Bradley, esponente di spicco dello stile liberty.

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