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Il Parlamento europeo boccia ancora la black list di Stati a rischio riciclaggio

Le segnalazioni sospette di riciclaggio ricevute dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia sono da record nel 2020

Strasburgo chiede di ampliare la lista dei Paesi ritenuti a rischio riciclaggio

Gli eurodeputati respingono la lista ristretta della Commissione UE

La Commissione proponeva di aggiungere l’Etiopia e rimuovere la Guyana dall’elenco

STRASBURGO – Arriva una nuova bocciatura da parte del Parlamento europeo della black list degli Stati a rischio riciclaggio redatta dalla Commissione UE.

Con 392 voti a favore, 80 contrari e 207 astensioni gli eurodeputati respingono nuovamente un lista ristretta di Paesi perché ritenuta inadeguata. Nel progetto di risoluzione votato dall’Europarlamento, si afferma che l’Unione dovrebbe disporre di un processo indipendente e autonomo per giudicare se determinati Paesi rappresentino una minaccia di criminalità finanziaria piuttosto che fare affidamento sul giudizio di un organismo esterno. Attualmente infatti la Commissione si appoggia all’organismo internazionale the Financial Action Task Force (FATF) per la preparazione di tali liste.

La black list presentata dalla Commissione dei paesi terzi ad alto rischio di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo include: Afghanistan, Bosnia Erzegovina, Guyana, Iraq, Laos, Siria, Uganda, Vanuatu, Yemen, Iran e Repubblica popolare democratica di Corea.

Nel testo respinto dal Parlamento europeo, la Commissione proponeva di aggiungere l’Etiopia e rimuovere la Guyana dall’elenco.

Secondo la direttiva UE antiriciclaggio, la Commissione è responsabile per la creazione di una lista di Paesi ritenuti a rischio di riciclaggio di denaro, evasione fiscale e finanziamento del terrorismo. Persone e soggetti giuridici provenienti da paesi iscritti nella blacklist subiscono controlli più rigidi del solito durante la loro attività nell’UE.

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