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Incendio Eco X di Pomezia, Codacons chiede sequestro precauzionale dei prodotti agricoli

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Le operazioni di spegnimento del rogo sviluppatosi nel sito della Eco X a Pomezia

L’associazione: “Nessun alimento coltivato o prodotto nell’area interessata dalla nube dovrà finire sulle tavole dei cittadini”

Proseguono le operazioni dei Vigili del Fuoco nel sito della Eco X

ROMA – Mentre i Vigili del Fuoco stanno continuando le operazioni di spegnimento dell’incendio sviluppatosi venerdì mattina all’impianto di trattamento rifiuti della Eco X, nel comune di Pomezia, la nube tossica si sta spostando verso la zona Sud di Roma.

Dopo aver lavorato per tutta la notte, i Vigili del fuoco sono ancora impegnati nelle operazioni di smassamento, raffreddamento e rimozione dei materiali all’interno della struttura sulla Pontina.

Ci sono ancora alcuni focolai attivi, ma nelle prossime ore il rogo dovrebbe essere completamente spento. A quel punto le indagini sulle cause dell’incendio, affidate ai Carabinieri, potranno subire una decisa accelerata.

Intanto cresce la preoccupazione dei cittadini nell’area interessata dalla nube alzatasi in cielo che con il cambiamento di direzione del vento è arrivata alle porte della Capitale.

Il Codacons ha chiesto alla Procura di Velletri e alle autorità competenti di disporre il sequestro precauzionale di tutte le produzioni agroalimentari presenti nella zona di Pomezia e non solo interessata dall’incendio.

“In questo momento di grande incertezza in cui non si conoscono le ripercussioni del rogo sul fronte sanitario e ambientale, è indispensabile adottare provvedimenti anche drastici a tutela della popolazione” spiega il presidente, Carlo Rienzi.

“Per questo chiediamo agli organi competenti, Procura, Nas e Ministero della salute, di disporre il sequestro di tutti i beni ortofrutticoli, vinicoli, lattiero-caseari e di altra natura coltivati e prodotti nell’area investita dalla nube, fino a che non ci sarà assoluta certezza circa l’assenza di possibili contaminazioni tossiche” aggiunge.

“Ciò per tutelare la salute dei cittadini ed evitare che alimenti potenzialmente pericolosi finiscano sulle tavole dei consumatori” spiega il presidente dell’associazione dei consumatori.

“Ovviamente le aziende del comparto che dovessero subire danni economici a causa dell’incendio di venerdì, potranno rivalersi sui responsabili che saranno individuati dalla magistratura” conclude Rienzi.

Il rogo è divampato all’interno del deposito che contiene materiale plastico, carta e altri rifiuti riciclati

In una nota pubblicata sul sito del Comune di Pomezia si legge che “durante le operazioni di validazione dei dati della rete di monitoraggio della qualità dell’aria sono state analizzate con particolare attenzione le concentrazioni misurate presso le stazioni Ciampino, Cinecittà e Fermi, più prossime al sito interessato all’incendio”.

“Oltre a queste stazioni sono stati considerati anche i dati rilevati dal mezzo mobile, posizionato nel centro abitato di Albano Laziale. Dall’ analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente. Sono inoltre stati analizzati i dati di concentrazione media oraria rilevati dalle medesime postazioni dimisura. Anche quest’ ultimi non hanno evidenziato picchi di concentrazione di ossidi di azoto (NOx), di polveri e di benzene. I dati sono in linea con quelli misurati nelle giornate precedenti a quella dell’incendio e coerenti con quelli misurati normalmente in questo periodo dell’anno” si legge ancora.

Arpa Lazio intanto ha installato dei campionatori attivi e passivi nelle immediate vicinanze della Eco X di Pomezia. “I risultati del monitoraggio con questi campionatori verranno resi disponibili a tutte le autorità competenti, non appena verranno completate le determinazioni analitiche di laboratorio, che richiedono alcuni giorni. Si comunica inoltre che è in corso l’ elaborazione di una simulazione modellistica dell’ evento al fine di valutare le aree di potenziale massima ricaduta degli inquinanti prodotti dall’incendio, sulla base della quale verranno successivamente effettuati campionamenti delle altre matrici ambientali ed alimentari interessate” conclude la nota dell’amministrazione.

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