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WhatsApp non funziona: il Codacons chiede risarcimenti agli utenti

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Lo screen di WhatsApp: attenti alle bufale che arrivano sotto forma di messaggi

L’associazione dei consumatori interviene sul blackout della app

Disservizi in diverse parti del mondo

ROMA – Ore di panico in tutto il mondo, ieri sera, quando WhatsApp, il popolare servizio di messaggistica istantanea, improvvisamente ha smesso di funzionare. È accaduto attorno alle 23, quando l’app di proprietà di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, si è bloccata lasciando di stucco milioni di utenti.

Il disservizio ha riguardato Europa, Asia e America e sui social sono iniziati a comparire migliaia di messaggi con l’hashtag #whatsappdown. Su Facebook Mark Zuckerberg ha postato un messaggio: “Stiamo lavorando per ripristinare WhatsApp. Scusate per l’inconveniente”.

Il servizio di messaggistica poi è tornato a funzionare ma il Codacons ora chiede indennizzi ai clienti italiani per il blackout registrato ieri.

“Si tratta di un disservizio che ha creato enormi disagi agli utenti” spiega il presidente, Carlo Rienzi. “A dimostrarlo sono le tante proteste sorte sul web da parte di cittadini rimasti per ore isolati su WhatsApp. Ad aggravare la situazione, oltre al blackout, la totale assenza di informazioni rese dall’azienda ai propri clienti attraverso i social network, che ha alimentato confusione e incertezza” afferma ancora.

“Riteniamo che l’azienda debba risarcire i propri utenti per l’episodio di ieri, perché il danno per i consumatori è stato evidente” prosegue Rienzi.

“In tal senso chiediamo a WhatsApp di studiare forme di indennizzo automatico in favore degli utenti italiani coinvolti nel blocco del servizio registrato mercoledì 3 Maggio” conclude il presidente del Codacons.

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