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Migranti e ONG, il Codacons si scaglia contro Saviano

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L’associazione dei consumatori si costituisce parte offesa nell’inchiesta della Procura di Catania

Arrivi record di migranti nel 2016: ora la Procura di Catania vuole fare luce sul ruolo di alcune ONG

ROMA – Mentre le indagini della Procura di Catania dovranno fare luce sul presunto legame tra ONG, le organizzazioni non governative, e il traffico di migranti nel Mediterraneo, il Codacons scende in campo sulla vicenda. L’associazione dei consumatori lo fa depositando formale costituzione di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura catanese.

“Abbiamo deciso di inserirci nel procedimento della magistratura in rappresentanza dei cittadini che sono i principali finanziatori delle ONG e che hanno diritto alla massima trasparenza” spiega il presidente, Carlo Rienzi.

“Se esiste anche il minimo sospetto di illeciti di qualsiasi natura è preciso dovere della magistratura fare chiarezza, e le polemiche sollevate in questi giorni da soggetti come Roberto Saviano sono un insulto verso quei cittadini che si privano di denaro per sostenere le attività delle organizzazioni che operano nel settore dei migranti e che devono essere al di sopra di ogni sospetto” aggiunge Rienzi.

Nella costituzione di parte offesa il Codacons chiederà al Procuratore Zuccaro di disporre il sequestro dei conti correnti di amministratori e soci delle ONG che operano nel Mediterraneo, allo scopo di verificare eventuali operazioni di dubbia natura.

L’associazione dei consumatori attacca poi, ancora, lo scrittore campano: “Crediamo sia giunta l’ora di ignorare le dichiarazioni di Roberto Saviano, che immotivatamente si sente in diritto di intervenire su qualsiasi argomento, peraltro in qualità di detentore della verità assoluta, pur non rappresentando nessuno se non se stesso” tuona il Codacons.

“Così facendo lo scrittore rischia di arrecare danno alla collettività, come in questa vicenda in cui si contesta la necessaria opera della magistratura catanese dimenticando i diritti dei cittadini che finanziano le ONG” conclude l’associazione dei consumatori.

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