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Decreti attuativi Buona Scuola, via libera definitivo del Consiglio dei ministri

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La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: “I testi approvati sono frutto di un lungo lavoro di consultazione e qualificano ulteriormente il sistema di Istruzione”

Con la Buona Scuola cambiano gli esami di stato

ROMA – Dagli esami di maturità all’inclusione scolastica, dal nuovo sistema integrato di educazione 0-6 alla formazione degli insegnanti, la scuola italiana cambia volto con il via libera definitivo ai decreti attuativi della legge Buona Scuola. I provvedimenti legislativi hanno superato oggi l’ultimo scoglio e hanno ottenuto il “sì” del Consiglio dei Ministri.

Il Governo ha esercitato otto delle nove deleghe previste dalla legge di riforma approvata a luglio del 2015. La nona riguardava la revisione del Testo unico sulla scuola per la quale sarà previsto un disegno di legge delega specifico e successivo.

I decreti attuativi approvati oggi riguardano: (cliccando sui link si accede alle schede di ogni provvedimento)

I commenti al via libera dei decreti attuativi della Buona Scuola

“I provvedimenti approvati sono tutti collegati da un filo rosso: migliorare la qualità del sistema nazionale di istruzione. I decreti mettono le studentesse e gli studenti al centro di un progetto, che parte dalla nascita grazie al sistema integrato 0-6 anni, per dare a tutte e tutti pari opportunità di accesso alla conoscenza, strumenti per costruire il proprio futuro, una formazione adeguata a standard e obiettivi internazionali” ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.

“I decreti attuativi valorizzano la professione docente, insistendo sulla formazione e sulla qualità del reclutamento, mettono tutto il personale della scuola al centro del progetto di rilancio del sistema a partire dal tema, importantissimo, dell’inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità” ha aggiunto.

Con i provvedimenti approvati oggi “prosegue il cammino avviato nei primi due anni di attuazione della legge Buona Scuola che ha gettato le basi per un cambiamento culturale importante. La scuola vista come comunità aperta, innovativa, inclusiva in cui ragazze e ragazzi diventano cittadini attivi, accorti, protagonisti, capaci di contribuire alla crescita e alla competitività del Paese, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e nella piena attuazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione” ha concluso la ministra.

Per il Sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, l’approvazione degli otto decreti attuativi della Legge 107 è frutto di un lavoro “intenso, concentrato sull’ascolto dei tanti mondi della scuola: docenti, precari, studenti, associazioni, sindacati, enti locali, Regioni”.

“Questo è quello che ha caratterizzato la nostra attività in questi mesi per portare a compimento il percorso di ben otto decreti legislativi applicativi della legge sulla Buona Scuola. Molti i punti qualificanti di questo lavoro che dovrà continuare nelle ulteriori fasi attuative. Una Buona Scuola si realizza con una grande capacità di dialogo, con l’investimento di risorse adeguate, con la volontà di far tornare centrale nel futuro del nostro Paese la formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. La volontà del Governo conferma questo supremo impegno per l’Italia” ha aggiunto.

“Le conoscenza storico-critiche delle arti e la creatività tornano al centro della formazione degli studenti italiani di ogni ordine e grado. L’esperienza diretta e lo studio del patrimonio e delle produzioni culturali e il sostegno alla creatività sono i pilastri di uno dei provvedimenti approvati oggi, che coinvolgono Mibact e Miur, insieme ai propri istituti e realtà scolastiche, nell’elaborazione di un sistema coordinato per la promozione e il potenziamento della cultura umanistica, della conoscenza e della pratica delle arti nella scuola” ha affermato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

“Il ‘Piano delle Arti’, che riguarderà la creatività italiana nel suo complesso, sarà lo strumento attraverso il quale la conoscenza della storia dell’arte e del patrimonio culturale entrerà a far parte del curriculum di ogni studente” ha concluso.

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