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Il G7 Cultura si chiude con la firma della Dichiarazione di Firenze

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I lavori al G7 Cultura a Firenze

Il ministro dei Beni culturali Franceschini: “Un grande successo internazionale dell’Italia”

I ministri che hanno preso parte alla due giorni di Firenze

FIRENZE – Si sono chiusi oggi i lavori del G7 Cultura di Firenze, il primo summit internazionale dedicato alla cultura come strumento di dialogo tra i popoli. Il primo appuntamento della presidenza italiana del G7, che ha visto la partecipazione di tutti i ministri della cultura e dei rappresentanti e delegati dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa, dell’Unesco e delle principali istituzioni culturali internazionali, è stato un grande successo.

Ai lavori hanno partecipato i ministri della Cultura di: Stati Uniti (David Bruce Wharton), Regno Unito (Karen Anne Bradley), Germania (Maria Bhömer), Francia (Audrey Azoulay), Canada (Mélanie Joly), Giappone (Ryohei Miyata) e Italia (Dario Franceschini). Assieme ai ministri anche il Commissario Europeo, Tibor Navracsics, e il Direttore Generale Unesco, Irina Bokova.

Un appuntamento che ha avuto una grande eco internazionale e che ha avuto al centro del dibattito la cultura come strumento di dialogo anche nell’attuale contesto di crisi del sistema geopolitico mondiale e la sua possibile funzione di contrasto all’emergere dei nuovi populismi e nazionalismi.

Tra gli altri temi affrontati al G7 Cultura anche la protezione del patrimonio culturale mondiale dalle minacce del terrorismo, delle calamità naturali e del traffico illecito oltre all’importanza delle attività di formazione e ricerca nelle istituzioni culturali.

La sessione ministeriale è stata preceduta da tre riunioni tecniche, sempre a Palazzo Pitti, nella quale oltre 100 delegati hanno affrontato i temi del contrasto al traffico del patrimonio culturale, della normativa internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale e del compito dell’educazione nel formare cittadini consapevoli e professionisti della tutela.

Tra i relatori i rappresentanti dei Paesi G7, dell’Unione Europea, dell’Unesco, dell’Interpol, dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, dell’UNoDC – United Nations office on Drugs and Crime e di Unidroit insieme ai vertici di organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio d’Europa, l’ICOM – International Council of Museums, l’ICCROM – International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property.

Nel corso dei lavori è stata firmata la “Dichiarazione di Firenze”, un atto fondamentale per rafforzare il ruolo della cultura come strumento di dialogo tra i popoli e per ribadire l’importanza di un’azione comune e coordinata per rafforzare la tutela del patrimonio culturale.

“Un atto molto importante che introduce strumenti concreti sui temi della tutela del patrimonio, anche quello colpito dal terrorismo. Nella Carta di Firenze c’è l’impegno a implementare le recenti risoluzioni delle Nazioni unite che prevedono la presenza di una componente culturale anche nelle missioni di peacekeeping, dunque anche durante le crisi in corso” ha affermato Franceschini.

Il testo integrale della Dichiarazione di Firenze sottoscritta al G7 Cultura è disponibile al seguente link: www.beniculturali.it/g7culture.

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