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Mozzarella di bufala campana Dop alla conquista dei mercati esteri

Un test per scoprire la presenza di latte importato in un prodotto derivante da materie prime italiane, come la mozzarella di bufala campana Dop. È quanto elaborato dall’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo del Cnr

Le mozzarelle di bufala a marchio Dop sono a rischio contraffazione

Indagine Coldiretti: il 30% della produzione è esportato principalmente in Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti

La mozzarella di bufala campana Dop è il primo formaggio Dop del Sud

ROMA – L’anno scorso quasi una mozzarella di bufala Campana Dop su tre è finita sulle tavole all’estero. Oltre i confini italiani cresce infatti l’apprezzamento per il formaggio italiano a denominazione di origine (Dop) che fa segnare nel 2016 il maggior incremento della produzione, con un balzo del 7,2% per un totale di 44,3 milioni di chili.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della presentazione di “Sua Eccellenza”, libro sulla mozzarella di bufala campana di Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera nella XVI legislatura.

Un successo reso possibile grazie al lavoro di circa 1400 allevamenti impegnati quotidianamente a produrre latte nel rispetto delle regole della mozzarella di bufala campana Dop, che è il primo formaggio Dop del Sud. Il valore al consumo è di quasi 700 milioni di euro realizzati anche grazie al prestigio conquistato all’estero dove sono diretti circa 13 milioni di chili all’anno.

“Con le esportazioni – spiega però la Coldiretti – crescono le falsificazioni in tutti i continenti dal Sud America all’Australia e anche nell’Unione Europea”.

“Il 30% della produzione di mozzarella di bufala Campana Dop finisce all’estero principalmente in Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. In questi Paesi le possibilità di mercato potrebbero moltiplicarsi con una decisa azione di tutela della denominazione dai prodotti di imitazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

“La situazione potrebbe aggravarsi con il via libera dell’accordo CETA, l’accordo di libero scambio, che consentirà al Canada di produrla ed esportarla negli Stati Uniti che sono il maggior mercato fuori dall’Europa” denuncia l’autore del libro Paolo Russo.

“Tocca al legislatore garantire, attraverso un’assoluta tracciabilità, l’utile d’impresa agli allevatori della mozzarella di bufala campana Dop, senza i quali si perderebbe irreparabilmente la specificità di un prodotto che potrebbe essere realizzato, domani, indifferentemente a Toronto, a Pechino o a Bangkok” aggiunge Russo.

“La mozzarella di bufala campana Dop è un valore che sa trasformarsi in lavoro, in impresa orgogliosa ed appassionata. Contri i casi di frode è necessario porre la massima attenzione. Un prodotto così rinomato è ancora più a rischio di contraffazione, proprio perché di interesse per il mercato mondiale”, ha affermato il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.

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