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Assegno di ricollocazione, via alla sperimentazione per 30mila disoccupati

Articolo 18: per la Consulta la riforma Fornero è incostituzionale per il carattere facoltativo del rimedio della reintegrazione per i soli licenziamenti economici

Lo strumento è destinato ai senza lavoro che ricevono la Naspi da almeno quattro mesi

Assegno di ricollocazione: ecco come funziona nell’infografica dell’Anpal

ROMA – Sul fronte del lavoro sono giorni caldi per il Governo, che nell’attesa del decreto per evitare il referendum sui voucher del 28 Maggio, oggi ha lanciato l’ assegno di ricollocazione.

Si tratta di uno strumento pensato per aiutare i disoccupati nella ricerca di lavoro. Introdotto dal Jobs Act, offrirà un servizio personalizzato e intensivo di assistenza presso i centri per l’impiego o operatori autorizzati.

Come ha spiegato il premier Paolo Gentiloni l’ assegno di ricollocazione partirà in via sperimentale con le prime 30mila lettere che arriveranno ad altrettanti disoccupati. Le missive, ha sottolineato il presidente del Consiglio, sono il 10% di quelle previste quando lo strumento sarà a pieno regime.

Assegno di ricollocazione: a chi spetta

Come si legge sul sito ufficiale dell’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro, può essere richiesto dalle persone disoccupate che ricevono la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) da almeno 4 mesi.

La sperimentazione interessa circa 30.000 potenziali beneficiari, individuati con estrazione casuale, che saranno avvisati personalmente del loro inserimento nella sperimentazione con messaggio al cellulare, messaggio di posta elettronica e lettera raccomandata.

Al termine della sperimentazione tutti i potenziali beneficiari potranno richiedere l’ assegno di ricollocazione.

Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800.000.039 attivo dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì e la casella e-mail: info@anpal.gov.it.

Assegno di ricollocazione: importo da 250 euro a 5000 euro

L’Anpal specifica che l’ammontare dell’assegno, corrisposto all’ente che eroga il servizio di assistenza alla ricollocazione, dipende dal livello di occupabilità della persona e dal tipo di contratto ottenuto. Maggiore è la sua distanza dal mercato del lavoro, maggiore sarà l’assegno e quindi più forte il sostegno per reinserirsi.

I valori minimi e massimi che si possono ottenere combinando questi due criteri sono fissati dalla delibera Anpal n. 1 del 7 febbraio 2017.

Chi può erogare l’assegno di ricollocazione e come funziona

Gli enti che possono erogare la misura sono i centri per l’impiego selezionati dalle Regioni e i soggetti accreditati a livello nazionale e regionale alle politiche per il lavoro. La sperimentazione prevede l’applicazione di tutte le regole previste dal modello. Tra queste:

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