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Fatturazione fisso Tim passa a 28 giorni, Adoc: +8,6% di spesa per famiglie

Da Aprile aumentano le tariffe del telefono: il Codacons annuncia una class action contro le compagnie telefoniche in difesa degli utenti di fisso e mobile

Per l’associazione dei consumatori si tratta di un “aumento ingiustificato”

Le fatture Tim per la telefonia fissa non saranno più mensili, ma verranno progressivamente emesse ogni 8 settimane

ROMA – Dal prossimo 1° Aprile 2017 le fatture Tim per la telefonia fissa non saranno più mensili, ma verranno progressivamente emesse ogni 8 settimane. Il corrispettivo degli abbonamenti delle offerte e dei servizi, inoltre, sarà calcolato su 28 giorni e non più su base mensile.

“Per effetto delle modifiche unilaterali del contratto imposte da Tim avverrà un incremento del costo delle offerte pari all’8,6% su base annua” afferma Roberto Tascini, presidente dell’Adoc.

Per l’associazione dei consumatori “l’aumento è ingiusto. Il cambio di calcolo della fatturazione deve essere necessariamente basato su una riproporzione delle precedenti condizioni economiche”.

“Inoltre, il cambio di fatturazione Tim pone due spinose questioni. La prima riguarda chi paga con RID. I pagamenti con addebito bancario hanno cadenza mensile solare, per cui il cambio di calcolo della fatturazione a 28 giorni provocherà uno sfalsamento tra tempistiche del RID e della bolletta, con possibile insorgenza di uno scoperto bancario, con eventuale morosità o di errori di calcolo delle spese” spiega ancora Tascini.

La seconda concerne il diritto alla libera scelta e alla comparazione. La diversa cadenza di fatturazione tra operatori mina la tutela della trasparenza e della comparabilità delle condizioni economiche tra le offerte” aggiunge il presidente dell’Adoc.

L’associazione è già intervenuta con parere negativo alla consultazione di AgCom sull’ipotesi del cambio di fatturazione a 28 giorni anche nella telefonia fissa e dunque “invita l’Authority a pronunciarsi con altrettanta decisione sull’argomento”.

Ai clienti Tim l’Adoc ricorda di leggere attentamente la comunicazione della compagnia e che è sempre possibile rifiutare le modifiche proposte ai sensi dell’art. 70, comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (Diritto di Recesso) recedendo dal contratto o passando ad altro operatore senza costi.

A tal fine Tim avverte che “è necessaria una comunicazione scritta entro il 31 marzo 2017 a Tim – all’indirizzo postale indicato sulla fattura e sulla Carta dei Servizi o via fax al numero gratuito 800.000.187 – specificando come oggetto: “modifica delle condizioni contrattuali” e indicando il numero di telefono o il Codice Cliente. È comunque necessario allegare una fotocopia del documento d’identità del cliente titolare del contratto”.

In caso di contestazioni, l’Adoc invita i consumatori a rivolgersi ad una delle sedi dell’associazione presenti sul territorio, al fine di ricevere tutela e assistenza.

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