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Tassisti di nuovo al lavoro dopo l’intesa con il Ministero dei Trasporti

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Le sigle sindacali firmano un verbale di accordo: entro un mese in arrivo due decreti

Concluso lo sciopero dei tassisti

ROMA – Tassisti di nuovo al lavoro oggi dopo l’incontro tra le sigle sindacali e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Il tentativo di mediazione da parte del ministero è dunque andato a buon fine dopo una giornata di tensione a Roma.

Centinaia di tassisti erano accorsi nella Capitale per protestare contro il discusso emendamento al Milleproroghe a firma Lanzillotta.

Dopo sei giorni di sciopero, l’intesa raggiunta al ministero consente di superare il contenuto dell’emendamento ritenuto pro Ncc. Le 21 sigle sindacali presenti al tavolo, da Unica Taxi Cgil al Movimento Italiano Tassisti, hanno sottoscritto il verbale proposto da Delrio e dal vice ministro, Riccardo Nencini.

Nel documento si fa menzione di due decreti: uno riguarda il riordino del settore, l’altro la lotta all’abusivismo.

“La legge 21/92 resta vigente con le modifiche introdotte dall’articolo 29 – c 1 quater, nonostante la sospensione di efficacia del decreto Milleproroghe, e comunque in vigore nel testo originario del ‘92, come attuato dalle singole leggi regionali” si legge nel verbale.

Su questa base le parti si sono accordare per l’avvio immediato di un tavolo di lavoro per la stesura di due schemi di decreto.

“Uno schema di decreto interministeriale di cui all’articolo 2 DL 40/2010 per misure tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia. “Uno schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo” si legge ancora.

“Tali decreti dovranno includere tutti i temi, già concordati con le categorie a suo tempo, tra cui miglioramento del sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolazione e salvaguardia del servizio pubblico, necessità di migliorare i servizi ai cittadini evoluzione tecnologica del settore, lotta all’abusivismo, migliore incontro tra domanda e offerta” prosegue il verbale firmato dai sindacati dei tassisti e dal Ministero.

“L’impegno è a iniziare i lavori domani e a concluderli per presentare i testi entro un mese. Le parti condividono l’appello del governo a concludere la protesta immediatamente e a riprendere la regolarità del servizio” conclude il testo.

Il Codacons impugna l’accordo e presenta esposto a Procura e Anac

L‘accordo siglato tra il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e le sigle sindacali dei tassisti rischia però di essere annullato.

Il Codacons, già all’attacco nei giorni scorsi, ha deciso infatti di impugnare l’intesa.

L’associazione dei consumatori ha presentato infatti denuncia all’Autorità Anticorruzione e alla Procura della Repubblica di Roma.

Per il Codacons “l’intesa raggiunta ieri non si è basata sulla libera volontà delle singole parti, ma è stata determinata dalla violenza e dalle devastazioni messe in atto dai tassisti, che di fatto hanno messo il Governo sotto ricatto”.

“Per tale motivo l’accordo firmato dal Ministero potrebbe essere annullato, soprattutto se la magistratura, come nostra richiesta, aprirà indagini per il reato di violenza e minaccia a corpo politico e amministrativo” prosegue il Codacons.

“A parere della scrivente sono molte le verifiche e le indagini che le autorità adite dovranno svolgere poiché apparirebbe fatto gravissimo che tale mediazione possa essere esclusivamente frutto della violenza contro un organo collegiale in cui ad essere colpita è stata solo ed esclusivamente la collettività” scrive l’associazione nella denuncia inviata oggi ad Anac e Procura di Roma.

“Non solo gli utenti dei taxi privati di un servizio pubblico, ma l’intera cittadinanza per violazione dell’ordine pubblico, per danno all’incolumità pubblica e per il caos in cui i cittadini sono stati costretti a vivere per più di sei giorni con responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti da accertare a carico di coloro che verranno individuati come autori delle proteste, in particolare violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, danneggiamento ex art. 635 c.p., devastazione ex art. 419 c.p., danno in violazione del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico e del paesaggio della nazione” si legge ancora.

Ma non è tutto perché il Codacons, “se i due decreti andranno ad unico vantaggio dei tassisti e contro la libera concorrenza e, quindi, contro gli utenti, li impugnerà al Tar del Lazio per ottenerne la sospensione”.

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