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Stagione teatrale: Bello di papà al Rendano di Cosenza

Bello di papà con Biagio Izzo in una commedia firmata da Salemme

Torna, sul palco del Teatro A. Rendano, l’irresistibile comicità di Biagio Izzo. Il cartellone firmato L’AltroTeatro propone un altro asso, sabato 18 febbraio (ore 20.30) e domenica 19 dicembre, alle ore 18, la commedia “Bello di papà” scritta e diretta da Vincenzo Salemme.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza e organizzato da un gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano.

Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

In un momento in cui si parla tanto delle nuove tipologie di famiglie italiane, anche Vincenzo Salemme dice la sua in Bello di papà, una rilettura di un suo testo del 2006.

Questa volta il protagonista sarà Biagio Izzo che interpreterà Antonio, scapolo impunito, fidanzato da dodici anni, eterno Peter Pan, con una cura maniacale per la sua casa e i suoi oggetti, si trova costretto a improvvisarsi papà di Emilio, suo caro amico quarantenne che, sotto ipnosi, per il consiglio di uno psicanalista, deve rivivere la sua infanzia per risolvere il trauma infantile della mancanza del padre. Com’è nel suo stile, Salemme costruisce una commedia dolceamara, in cui i ruoli vengono sovvertiti e, in una girandola di gag e di colpi di scena, si arriva all’inaspettato finale.

La commedia “Bello di papà” Antonio Mecca, il dentista protagonista della commedia, può rappresentare, in versione comica, il travaglio sociale, economico, psicologico di una gran parte della cosiddetta generazione dei cinquantenni, che dall’inizio di questo millennio viene messa in discussione ogni volta che la politica si deve occupare delle programmazioni finanziarie.

Il classico uomo che ha raggiunto una posizione sociale, ma che allo stesso tempo la sente, questa posizione, vacillare sotto i colpi del cosiddetto “Nuovo che avanza”. Antonio ha paura di ogni novità, è un vero conservatore, conservatore di danaro, ma soprattutto conservatore di affetti. Profondamente sarebbe un buono, ma costantemente ha paura di essere fregato, è forse per questo che non si è mai sposato, è forse per questo che adesso sta con una bellissima ragazza ucraina, che gli piace da morire, ma che allo stesso tempo teme come un ingombrante invasore.

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