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Nel mondo metà dei rifugiati sono bambini

Appello dell'UNICEF per il vertice dell'Unione africana (UA) di Addis Abeba: in Africa ci sono 13,5 milioni di bambini rifugiati, migranti e sfollati

L’Unicef lancia un nuovo video per sensibilizzare sul triste fenomeno

Milioni di bambini costretti a lasciare le loro case per la guerra (foto Unicef)

ROMA – I bambini rappresentano oltre la metà dei rifugiati nel mondo, pur essendo meno di un terzo della popolazione globale.

Circa 50 milioni di minori hanno dovuto lasciare tutto, a causa di guerre o con la speranza di trovare una vita migliore e più sicura. Nel 2015 circa il 45% di tutti i bambini rifugiati proveniva da due Paesi: Siria e Afghanistan.

Circa il 75% dei bambini rifugiati nel mondo, proviene da appena 10 Paesi. Il numero più grande proviene dalla Siria che conta oltre 2,3 milioni di minori registrati dall’UNHCR. Segue l’Afghanistan con 1,3 milioni.

In molti casi, inoltre, i bambini che scappano da guerre e miseria rimangono vittime dei viaggi della speranza. Fra novembre 2016 e la fine di Gennaio 2017, almeno 1.354 migranti e rifugiati sono annegati. La maggior parte di queste morti si è verificata lungo la pericolosa rotta marittima del Mediterraneo Centrale, fra la Libia e l’Italia, dove si sono registrate 1.191 morti. Più di 190 erano bambini.

La crisi dei rifugiati e dei migranti è l’argomento centrale del vertice dei 28 Stati membri dell’Unione Europea di oggi a Malta. E proprio in questa occasione l’Unicef ha lanciato un nuovo video che presenta in parallelo le storie di un giovane rifugiato siriano e un uomo, che è stato rifugiato da bambino, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Una dura testimonianza delle sfide che i bambini rifugiati continuano ad affrontare.

Il video, della durata di 120 secondi e realizzato con 180 Amsterdam, compara le storie di Ahmed, 12 anni fuggito da Damasco in Siria, e Harry, 92 anni da Berlino, in Germania.

I due protagonisti raccontano le loro storie personali. Essere costretti a lasciare la propria casa e intraprendere viaggi alla ricerca di un posto sicuro. Nonostante tra loro ci sia una differenza di oltre 70 anni, le due storie hanno molti punti in comune e il video alterna immagini di rifugiati siriani e immagini storiche dalla Seconda Guerra Mondiale.

Nel video, Ahmed e Harry descrivono terribili dettagli delle loro esperienze, compresi attacchi alle scuole e alle case, l’essere costretti a scappare per paura di perdere la propria vita e i pericolosi viaggi via terra e mare.

Harry ha finalmente trovato salvezza nel Regno Unito, dove ancora vive, mentre Ahmed ha raggiunto la Svezia, dove è stato riunito con la sua famiglia ed ora è tornato a scuola.

«Le necessità dei rifugiati non sono mai state così grandi. Ora, più che mai, hanno bisogno del nostro supporto. Noi speriamo che questo video serva come testimonianza, perché dietro ogni titolo c’è la storia di un bambino. Non rifugiati, non migranti, ma bambini, per i quali l’unico sogno è la salvezza e la possibilità di un futuro migliore» ha dichiarato Paloma Escudero, Direttore Unicef per la Comunicazione.

Il video realizzato dall’Unicef sul fenomeno dei bambini migranti si può vedere al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=PTk7a1s8vR8

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