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Strabismo e postura, binomio da mal di testa

Per alleviare il dolore da torcicollo una doccia tiepida o farmaci antinfiammatori sono la soluzione più rapida: bene anche alcuni esercizi di stretching

Strabismo e postura sono all’origine di diplopia, mal di testa, torcicollo e dolori muscolari

Il disallineamento degli occhi fa assumere posizioni anomale per vedere bene

L’oculista specializzata in strabologia Maria Elisa Scarale

ROMA – Strabismo e postura, ecco l’accoppiata impensabile, ma non di certo improbabile, da mal di testa. Un binomio che è all’origine di diplopia, mal di testa, torcicollo e dolori muscolari.

«Chi soffre di strabismo tende ad assumere posizioni anomale e innaturali per poter vedere bene. Parliamo del cosiddetto torcicollo oculare che provoca contratture anomale di alcuni muscoli», spiega l’oculista specializzata in strabologia Maria Elisa Scarale.

«Porta dolori a testa, collo e spalle. E può arrivare ad influire sul normale sviluppo posturale del corpo» aggiunge l’oculista torinese.

Problema che interessa circa il 3-4% della popolazione, lo strabismo è spesso sottovalutato.

«Lo si considera più come un inestetismo che, al massimo, può essere origine di problemi di carattere psicosociale. Ma non è così», puntualizza la dottoressa.

«Lo strabismo comporta un disallineamento degli assi oculari. Gli occhi sono storti in modo più o meno marcato influendo sulle capacità visive. Ed è proprio per porre rimedio alla diplopia causata da questo disallineamento che chi è affetto da strabismo tende ad assumere posizioni anomale del capo. Lo ruota lateralmente, verticalmente o lo inclina su una spalla» prosegue.

Ma, se da una parte si migliora la propria capacità visiva, dall’altra si assumono posizioni innaturali. Compromettendo la postura, provocano contratture muscolari ed emicranie tensionali.

«In alcuni casi addirittura è possibile riscontrare anche delle asimmetrie facciali dovute ad uno sviluppo asimmetrico del volto dettato proprio dalla posizione inclinata del capo» afferma Scarale.

Per risolvere il problema occorre andare alla sua origine. Ovvero, risolvere lo strabismo. «Innanzitutto bisogna diagnosticarlo correttamente», precisa la dottoressa.

«Può comparire alla nascita o nei primi mesi di vita. È indispensabile saperlo riconoscere e intervenire quanto prima. Questo per evitare che possa compromettere lo sviluppo posturale con conseguenze sulla colonna vertebrale del bambino. Le moderne tecniche chirurgiche, assolutamente mini invasive, ci permettono di intervenire fin dai 2 anni».

Lo strabismo però può comparire anche da adulti. «Sono situazioni decisamente più rare che solitamente vengono ricondotte a ictus, traumi, problemi neurologici e ipertiroidismo. Anche in questi casi, l’importante è saperlo riconoscere e intervenire nel modo più corretto», ribadisce Scarale.

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