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Gli inglesi vanno pazzi per la Letteratura italiana

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La Letteratura italiana spopola nel Regno Unito

Boom di traduzioni e vendite nel Regno Unito. Il ministro Franceschini a Londra

Il ministro Franceschini a Londra

ROMA – Oltre Manica vanno pazzi per la Letteratura italiana. Le traduzioni e le vendite, trainate dalla popolarità raggiunta nel Regno Unito da Elena Ferrante, hanno infatti registrato negli ultimi anni una crescita record.

Perfino straordinario, se letto in rapporto allo scarso numero di autori stranieri che vengono tradotti in inglese. La letteratura italiana riscuote un successo sempre maggiore in Gran Bretagna e in questo clima di crescita e ottimismo, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, è volato a Londra.

Il titolare del dicastero ha incontrato all’Ambasciata Italiana a Londra le principali case editrici attive sul mercato inglese.

La delegazione è stata ricevuta da Franceschini, dall’Ambasciatore Pasquale Terracciano e dsl Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Marco Delogu.

Presenti le case editrici Hodder & Stoughton, Simon & Schuster, Europa Editions, MacLehose Press, Pan McMillan, Twins Editions, Profile Books. Attorno al tavolo anche le agenzie letterarie Andrew Nurnberg Associates, Coleridge & White, MacLehose, Servadio & Pupo-Thompson Literary Scout.

Hanno partecipato, inolte, importanti associazioni, organizzazioni e agenzie di comunicazione legate a iniziative ed eventi di promozione letteraria. Tra queste English Pen, Four Colman Getty Communications e Children’s Bookshow.

L’incontro è servito a riflettere sulle possibili misure che il Governo può adottare per incentivare la Letteratura italiana nei Paesi anglosassoni.

Ciò anche prendendo spunto da iniziative già sperimentate in Italia in altri ambiti culturali. Ad esempio il cinema, dove il sostegno alle coproduzioni internazionali, finalizzato a rilanciare il cinema italiano nel mondo, è già una realtà.

«Vogliamo che questo sia solo l’inizio di un percorso che porti il sistema Paese a costruire un vero e proprio progetto per sostenere la Letteratura italiana nei paesi anglosassoni» ha detto Franceschini.

«Da questo incontro sono emerse, oggi, molte proposte, da cui ci attendiamo importanti sviluppi» ha proseguito.

Franceschini ha presentato anche le riforme che in poco più di due anni hanno cambiato il volto del MiBACT. «La cultura può e deve avere un ruolo centrale nel rilancio del progetto europeo. La risposta alla Brexit deve essere una maggiore coesione degli Stati dell’Unione. Un rinnovamento dello spirito europeo, che trovi il suo perno nella cultura, non solo come strumento di integrazione e dialogo, ma anche di crescita economica e sociale» ha sottolineato.

«Se nel settore cultura e in quello dell’industria creativa l’Europa costruisse una vera posizione comune sarebbe la maggiore potenza culturale al mondo. Esiste invece una forte concorrenza interna, controproducente e svantaggiosa perché permette alle grandi multinazionali di trattare con i singoli Stati in posizione di forza. L’Europa è la prima produttrice di contenuti culturali al mondo e può fondare sulla condivisione di questo primato il proprio rilancio» ha detto.

Il ministro ha anche ribadito l’importanza del prossimo G7 della Cultura, che si terrà a Firenze il 30 e il 31 marzo. «L’Italia è il primo Paese nella storia del G7 ad organizzare, negli incontri preparatori, un meeting dei Ministri della Cultura. Un’occasione di grande rilievo internazionale. L’Italia in questo ambito è un Paese guida che vuole mantenere questo ruolo» ha concluso.

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