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Clima impazzito, in dieci anni 14 miliardi di danni all’agricoltura

La terra arabile in Italia è la più cara d'Europa. Coldiretti: “L'elevato costo della terra ostacola l'ingresso dei giovani in agricoltura”

Le aziende agricole guidate da under 35 sono oltre 26mila

Coldiretti lancia l’allarme per le conseguenze dei cambiamenti climatici

Agricoltura in ginocchio per l’ondata di maltempo che ha colpito il CentroSud con neve e gelo

ROMA – L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il Centrosud è solo l’ultima dimostrazione dei cambiamenti del clima in atto. Eventi disastrosi, che fanno salire il conto dei danni per il comparto agricolo.

Per colpa del clima “impazzito”, secondo una stima della Coldiretti, negli ultimi dieci anni si registrano danni per 14 miliardi di euro.

Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti, si ripercuotono sulla produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.

L’associazione, sulla base dei dati del Crea, ha redatto anche un primo bilancio della devastazione provocata nelle campagne del Mezzogiorno dal gelo e dalla neve. Qui sono state raggiunte temperature del tutto anomale.

«Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti del clima che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi. Sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ma intense e passaggio repentino dal sereno al maltempo».

«Siccità e forti piogge, gelate estreme e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno in tutta la Penisola» precisa Coldiretti .

Anomalie che in questi giorni si evidenziano anche a livello territoriale.

Al Nord, come in Veneto e precisamente nella provincia di Padova, non piove da 40 giorni. I livelli dei grandi laghi, dal Maggiore a quello di Como, sono al di sotto della media.

Nel Mezzogiorno invece sono caduti quantitativi record di neve e le temperature sono proibitive con pesanti danni alle coltivazioni e agli allevamenti.

Dalla Puglia alla Basilicata, dall’Abruzzo alla Sicilia, sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta.

Insieme agli agricoltori a pagare il conto dei cambiamenti climatici rischiano di essere anche i consumatori. Questi ultimi subiscono gli effetti delle speculazioni con i prezzi degli ortaggi che aumentano in media del 200% dal campo alla tavola.

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