Site icon Corriere Nazionale

Smacco alla zootecnia calabrese

La Cittadella della Regione Calabria.

Mancanza di sincronismo dalla task force veterinari. Ma dove sono i vaccini? Che fine fanno i soldi pubblici?

Continua la protesta della Coldiretti contro il governo calabrese insensibile al disagio che sta creando il fermo degli allevamenti della Regione. Gravi danni alla zootecnia e gli allevamenti suinicoli, per la mancata movimentazione e, quindi vendita, all’esterno della Calabria. Il dissesto economico sta provocando inconvenienti incalcolabili agli imprenditori.

E la Coldiretti dice un forte no alla gestione e all’operato della task force veterinari regionale

 I conti sono manifesti. Per Il presidente Molinaro gli allevatori calabresi nel solo 2016 hanno subito una perdita economica di oltre 18 milioni di euro

Anche i vitelli non possono uscire fuori Regione, mentre possono entrarci. La solerzia esagerata, messa a disposizione dei controlli e controllori, se mal veicolata dall’informazione, crea danni ulteriori. Quindi non creiamo allarmismi che nulla servono se non a svegliare le coscienze di un governo che non guarda ad un settore trainante. È vero che le malattie rallentano il consumo delle carni, ma questa fase in cui la regione che dovrebbe garantire prevenzione e tutela alla salute, viene meno ai suoi obblighi.

Uno smacco alla zootecnia calabrese

Un vero fallimento quello di una Regione se: si elargiscono i premi per il biologico, a tozzi, per il benessere animale a rallentatore, della PAC come ai piani alti, avvolgendosi di burocrazia. Sono le stanze dei bottoni e delle verifiche, anche qui il denaro a scampoli. Acconti su acconti che alla fine non bastano a pagare i debiti e gli interessi delle banche. E c’è di più, le associazioni? Campano sulle spalle di quei poveri cristi obbligati dal sistema mangia soldi dei poveracci agricoltori si pagano i controlli dei controllori “te li danno da una parte e te li fregano dall’altra”. Certo, alcune fanno sentire la loro voce.

Ancora un NO secco alla gestione e all’operato e alle scelte della task force veterinaria regionale giunge dalla Coldiretti Calabria. “Qualche giorno fa – riferisce Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria –  avevamo denunciato il danno economico di oltre 10,5 milioni di euro subito dagli allevatori di bovini da carne ed ovi-caprini; oggi – continua – la situazione si aggrava, infatti, si aggiungono le perdite degli allevatori di suini ed apicoltori rispettivamente di oltre 4,5 e 3 milioni di euro. La causa – sostiene – sono sempre gli irrazionali Piani di Eradicazione della vescicolare suina e della Aethina tumida che hanno determinato nel 2016 la chiusura di 1773 piccoli allevamenti di suini con una diminuzione di oltre il 10% del patrimonio suinicolo regionale e la distruzione di oltre 2000 alveari e decine di allevamenti non in produzione.

Un 2016, insomma con una perdita economica di oltre 18 milioni di euro per gli allevatori calabresi che, ricordiamo, sono le ultime sentinelle e custodi dei territori rurali e delle aree interne che si stanno spopolando causando un dissesto idrogeologico che avanza e minaccia i centri urbani.

La Calabria – insiste Molinaro – non può continuare a subire azioni burocratiche scellerate con il paradosso che si spendono milioni di euro pubblici impoverendo gli allevatori e mettendo a rischio la sopravvivenza della zootecnia calabrese che tanto ha dato alla nostra regione ed al Paese. Riteniamo che il problema del Servizio Veterinario Regionale non può restare uno dei tanti nodi irrisolti; le Istituzioni e la politica calabrese tutta Giunta e Consiglio Regionale, i Parlamentari devono tirate fuori il coraggio delle scelte azzerando la task force e tutti questi pseudo Piani di Eradicazione che ad oggi dopo anni di sprechi di risorse pubbliche non hanno eradicato una sola epizozia in Calabria.

È fondamentale – evidenzia – affrontare il problema seriamente procedendo con una programmazione condivisa e di buon senso eliminando che tutela gli allevatori eliminando le rendite che esistono. I dati ufficiali sono incontrovertibili e dicono che la Calabria è ai primi posti in Italia per i livelli di benessere animale e qualità delle produzioni, grazie alla sensibilità e al lavoro degli allevatori nonché alle azioni sostenute dal PSR, sono stati – aggiunge – rilevati pochissimi focolai negli allevamenti ma si continua a farli chiudere distruggendo di fatto il patrimonio zootecnico regionale. Gli allevatori calabresi – rimarca Molinaro – sono stati protagonisti nell’ottenere le 6 DOP orgoglio dell’agro-alimentare Made in Calabria (Caciocavallo Silano, Salumi di Calabria e Pecorino Crotonese) che rischiano di scomparire. Coldiretti dice basta al genocidio della zootecnia Calabrese ed all’ arroganza dell’ignoranza che lo sta determinando.

Exit mobile version