Site icon Corriere Nazionale

Codice di comportamento, il Movimento 5 stelle incalza il Pd

La provocazione choc di Beppe Grillo: “E se togliessimo il diritto di voto agli anziani?”. Fa discutere la proposta del fondatore del Movimento 5 Stelle

Il testo approvato ieri con il 91% dei voti. I pentastellati: «Se si applicasse al Pd non resterebbe quasi nessuno»

Codice etico del Movimento 5 stelle approvato con il 91% dei voti

ROMA – Il codice etico (o codice di comportamento) del Movimento 5 stelle lanciato sul blog dal leader Beppe Grillo è stato approvato dagli iscritti pentastellati.

Al termine della votazione, rigorosamente on line, 37.360 dei 40.954 partecipanti (pari al 91%) hanno detto “Sì” al codice etico.

La consultazione era aperta a tutti gli iscritti del Movimento 5 Stelle entro il primo luglio 2016 con documento certificato.

La ratifica del “Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie” ha lasciato però diversi strascichi.

Tra le novità spicca il fatto che non scatta automaticamente la sanzione per l’eletto coinvolto in un’indagine. In caso di avviso di garanzia si dovrà avvisare il gestore del sito. I provvedimenti da adottare saranno decisi invece dal garante del Movimento e dal collegio dei Probiviri.

Oggi il Movimento 5 Stelle è tornato sulla questione in un post pubblicato sul blog di Grillo.

«Il codice di comportamento del Movimento 5 Stelle (votato ieri dalla stragrande maggioranza degli iscritti) rappresenta una svolta garantista? Falso. E’ un’altra bufala di giornali e tv. Il MoVimento 5 Stelle garantisce ai cittadini che chi tra i suoi eletti non rispetta i principi a cui ha aderito come portavoce viene messo fuori dalla porta. Non aspettiamo il terzo grado di giudizio. Nel MoVimento 5 Stelle già al primo grado si prevede l’espulsione. Se nel PD si applicasse lo stesso nostro Codice, non resterebbe quasi più nessuno. Perché non lo fanno?» si legge nel post.

«Da noi, a differenza del Pd, non c’è spazio per personaggi condannati o anche solo indagati per reati gravi come associazione a delinquere, corruzione, concussione, voto di scambio politico mafioso, truffa, turbativa d’asta, reati gravi contro la PA, ecc. I nostri eletti che hanno una condotta o un comportamento politico o sociale riprovevole ed eticamente censurabile, a prescindere dall’esito di un procedimento penale, vengono sanzionati e nei casi più gravi cacciati» aggiungono i pentastellati.

«Hanno consentito, con l’ipocrisia dell’attesa del terzo grado di giudizio, che esponenti condannati, prescritti, indagati o coinvolti in inchieste giudiziarie per reati gravi, mantenessero immacolati la carica e l’esercizio delle funzioni pubbliche ricoperte, alimentando corruzione e criminalità. Se un partito non è in grado di preservare la legalità al proprio interno e tra i propri eletti, non può essere in grado di rappresentare le istituzioni e i cittadini. Le regole vanno previste e soprattutto fatte rispettare. Il MoVimento 5 Stelle è l’unico che lo fa, una GARANZIA per i cittadini che ci sostengono» conclude il post.

Exit mobile version