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Virginia Raggi, il caos romano e le ripercussioni politiche

Il Codacons presenta una denuncia in Procura contro il sindaco di Roma Virginia Raggi per il reato di omissione di atti d'ufficio in merito alla riqualificazione del Parco di Monte Mario

La crisi capitolina è un banco di prova anche per i “grillini”

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi

ROMA – Per il sindaco Virginia Raggi e il comune di Roma non c’è pace. Ogni giorno cade una tegola. Importa poco capire quanto ci sia di vero, assodato e destinato a durare, e quanto d’impatto mediatico ma destinato a cadere di qui a qualche giorno.

Un dato politico emerge con chiarezza. Negli ultimi decenni a Roma i governi della città sono cambiati di colore più volte, ma la struttura amministrativa è rimasta sempre e costantemente al suo posto. Dispensando affari e affarucci.

Importava assai poco chi “ci metteva la faccia”. Le regole del gioco restavano le stesse e anche i capi bastone restavano saldamente in sala macchine.

Una brutta pagina di storia capitolina che, è ormai chiaro, riguarda anche l’attuale amministrazione. Quella che più di altre aveva suscitato aspirazioni e volontà di cambiamento.

I fatti di questi giorni sono lì a dirci che il Comune di Roma ha una sua vita propria sulla quale la volontà politica dei cittadini poco può incidere. Non è sempre stato così, anche se è così da molto tempo.

A Roma nel giro di pochi anni si è passati dalle stelle alle stalle. Prima la destra con Alemanno, poi il centrosinistra con Marino, ora i Cinque Stelle con la Raggi.

Il mal comune tuttavia non può ridurre la responsabilità politica dell’attuale maggioranza.

Poiché è ormai chiaro che in qualche modo sono venuti “a patti” con il sistema che a parole volevano cambiare, anzi combattere. In particolare pare proprio che il tiro mancino alla Raggi sia arrivato dall’abbraccio della destra romana.

Se anche i “grillini”, come sembra, non riusciranno a superare il banco di prova della Capitale e fossero costretti dagli eventi ad abbandonare il campo, ripercussioni politiche generali a parte, si aprirà una pagina non facile per il movimento e per Roma.

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