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I prodotti tipici delle zone terremotate arrivano in Piazza Navona

Coldiretti: i prodotti tipici sono tra i souvenir più apprezzati dagli italiani che ritornano dalla vacanza in questa estate 2018

Nel fine settimana all'Aranciera di San Sisto in vendita i prodotti tipici delle zone terremotate

Da giovedì in vendita le eccellenze della aree del Centro Italia colpite dal sisma

Da giovedì in vendita a Piazza Navona i prodotti tipici delle zone terremotate

ROMA – I prodotti tipici delle zone terremotate arrivano giovedì 15 Dicembre a Roma, in Piazza Navona, e lo shopping di Natale diventa solidale.

Turisti e residenti avranno l’occasione di acquistare i prodotti tipici delle aree del Centro Italia colpite dalla sequenza sismica iniziata il 24 Agosto.

L’iniziativa, promossa da Coldiretti, vedrà riunirsi dalle 9:30 nel cortile del Vignola in Piazza Navona gli agricoltori e gli allevatori terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo con i loro prodotti salvati dal sisma.

«Sarà possibile fare shopping di Natale per regali e cenoni aiutando concretamente e direttamente la ripresa economica ed occupazionale di questi territori» spiega l’associazione.

Agricoltori e allevatori delle zone colpite dal terremoto offriranno con Campagna Amica prodotti tipici locali per tutta la settimana. Sarà anche possibile anche comporre diverse tipologie di cesti natalizi con le eccellenze delle aziende agricole terremotate. I cesti solidali sono in vendita anche on line sul portale realizzato dalla Coldiretti all’indirizzo http://ricostruire.coldiretti.it/ .

«Si tratta di un’occasione unica anche per conoscere le storie di chi con grande coraggio e dignità è rimasto a vivere e lavorare nelle campagne ferite nonostante le crescenti difficoltà» afferma Coldiretti.

«Ai danni diretti alle aziende agricole si aggiungono quelli provocati dall’abbandono forzato di interi Paesi dove non esiste più mercato per i prodotti delle terra. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti. È importante sostenerli concretamente affinché la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo» conclude l’associazione.

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