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Saldo Imu, Tari e Tasi di Dicembre: chi, quando e come deve pagare

Tra l’evasione dell’Imu-Tasi, della Tari e la morosità delle bollette dell’acqua, gli italiani “risparmiano” indebitamente 7,6 miliardi di euro all’anno

A Dicembre saldo di Imu e Tasi

La guida pratica realizzata dall’Aduc per i contribuenti

A Dicembre saldo di Imu, Tari e Tasi

ROMA – Si avvicina per migliaia di contribuenti la metà di Dicembre che significa aprire il portafogli per il saldo di Imu, Tari e Tasi. Scadono infatti nell’ultima metà del mese i pagamenti del saldo delle imposte comunali che rientrano nella cosiddetta “IUC”, l’imposta unica comunale.

In vista delle scadenze che riguardano Imu, Tari e Tasi l’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, ha realizzato un piccolo vademecum per i contribuenti.

L’associazione ricorda che ogni informazione può essere trovata sui siti istituzionali dei comuni dove si trovano anche programmi utili per il calcolo del dovuto.

Saldo Imu – Imposta Municipale

La normativa che riguarda la tassa patrimoniale sugli immobili, sostitutiva dell’ICI non si discosta di molto dagli anni passati.

Chi paga. Il proprietario o comunque il titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, etc.) sull’immobile. Non coinvolge in alcun modo eventuali occupanti diversi da questi soggetti (come per esempio inquilini , comodatari, etc.). Grava sulle seconde case oltre che sugli immobili ad uso diverso dalle abitazioni (fondi, negozi) e sulle aree fabbricabili. Le prime case, intese come case di abitazione, sono esenti escluse quelle di lusso, le ville i castelli.

Quando si paga. Il saldo deve essere versato, per tutti, entro il 16/12/2016. L’acconto del 16/6 andava calcolato utilizzando le aliquote del 2015 mentre il saldo va calcolato a conguaglio sulla base delle aliquote e detrazioni del 2016 approvate dai Comuni e pubblicate entro il 28/10 sul sito del Ministero delle finanze (www.finanze.it). In caso contrario (nessuna delibera o pubblicazione della stessa dopo il 28/10) anche la rata di saldo può essere calcolata sulla base delle aliquote e detrazioni deliberate per il 2015.

Come si paga. Il calcolo, a carico del contribuente, dev’essere fatto utilizzando come base imponibile la rendita catastale rivalutata e moltiplicata per alcuni coefficienti, sottraendo dal dovuto per il 2016 l’acconto pagato a Giugno. Il pagamento si esegue con modello F24. Sui siti dei Comuni si trovano spesso programmi che eseguono, con l’immissione di alcuni dati, sia il calcolo che la compilazione del modello F24.

TARI – Tassa sui rifiuti

Si tratta dell’imposta sui rifiuti introdotta dal 2014 che sostituisce la TARES.

Chi paga. Il detentore dell’immobile (proprietario, affittuario, usufruttuario, etc.).

Quando si paga. Le scadenze sono decise dalle amministrazioni comunali, prevedendo almeno due rate a cadenza semestrale con possibilità di pagare tutto entro il 16/6. L’acconto dovrebbe in genere essere scaduto tra fine Maggio e Giugno, calcolato probabilmente in base a quanto pagato nel 2015. Alcuni Comuni, con lo stesso criterio, potrebbero aver previsto anche un secondo acconto. Il saldo potrebbe scadere in Dicembre, calcolato a conguaglio con le tariffe deliberate per il 2016.

Come si paga. Nella maggioranza dei casi il Comune invia bollettini postali precompilati a casa. Potrebbero però essere utilizzabili altri mezzi di pagamento (modello F24, pagamenti telematici, etc.). Per informazioni ci si può rivolgere all’ufficio tributi del Comune, ma si può anche consultare il sito dell’amministrazione comunale o la delibera pubblicata sul sito del Ministero delle finanze.

TASI – Tassa sui servizi indivisibili

Si tratta della tassa sui servizi indivisibili che dal 2014 sostituisce la maggiorazione della TARES. Dal 2016 non si paga, come l’IMU, sulle prime case intese come unità immobiliari di residenza anagrafica e abitazione principale escluse quelle di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).

Chi paga. La Tasi è dovuta sia dal proprietario (o titolare di altro diritto di godimento sull’immobile) sia dall’occupante, se diverso, nella misura prevista dal regolamento comunale (tra il 10 e il 30% l’occupante, il resto il proprietario). Tuttavia dal 2016 è esente l’abitazione principale. Di conseguenza se l’unità immobiliare è abitata da un soggetto diverso dal proprietario come residenza anagrafica (abitazione principale), l’unico tenuto al pagamento è il proprietario stesso, applicando l’eventuale aliquota fissata dal Comune (variabile tra il 70% e il 90% dell’imposta dovuta). Oppure, se questa mancasse, applicando il 90% sull’imposta dovuta.

Alcuni Comuni potrebbero aver scelto di non colpire con la Tasi le case di abitazione (prime case di lusso e seconde case), facendovi gravare solo l’IMU. Gli immobili coinvolti sono quelli previsti dalle delibere comunali, che devono rispettare il criterio secondo cui IMU+TASI non devono superare i tetti di legge delle aliquote IMU maggiorati dello 0,8 per mille totale.

Quando si paga. Il saldo scade per tutti al 16/12/2016 calcolato a conguaglio considerando l’acconto scaduto il 16/6. Valgono le stesse regole dell’IMU quindi il calcolo del dovuto va fatto con aliquote e detrazioni del 2016 approvate dai Comuni e pubblicate entro il 28/10 sul sito del Ministero delle finanze (www.finanze.it). In caso contrario (nessuna delibera o pubblicazione della stessa dopo il 28/10) anche la rata di saldo può essere calcolata sulla base delle aliquote e detrazioni deliberate per il 2015.

L’Aduc ricorda che per la TASI la base imponibile è la stessa utilizzata per l’IMU (rendita catastale rivalutata e moltiplicata per alcuni coefficienti).

Come si paga. Il pagamento si esegue con modello F24 o con apposito bollettino postale. Sui siti dei Comuni si possono trovare programmi che eseguono, con l’immissione di alcuni dati, sia il calcolo che la compilazione del modello F24.

Per approfondimenti sulle singole imposte c’è anche la scheda sulla nuova IUC al link http://sosonline.aduc.it/scheda/nuova+iuc+imposta+unica+comunale+comprendente+imu_22057.php

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