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Il referendum e gli insegnamenti alla politica

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L'ex premier ed ex segretario del Pd, Matteo Renzi

Dopo il voto una riflessione sulle riforme costituzionali e sul Pd

Renzi a Palazzo Chigi dopo la vittoria del No al referendum

ROMA – Alcuni aspetti delle vicende politiche innescate con la schiacciante vittoria dei No al referendum sono chiari.

Intanto le riforme costituzionali devono essere pensate e fatte in Parlamento. Con maggioranze ampie, perché se si passa la mano agli elettori il risultato è chiaro.

Dunque qui ci sono due insegnamenti. Il primo. È stato un errore affidare al Governo il compito, che era del Parlamento, di fare le riforme. È una riflessione questa che a ben vedere toccherebbe al Presidente Emerito…

Poi si sarebbe dovuto cercare di evitare il referendum che viceversa è stato pensato inizialmente come una passeggiata di incoronamento.

Un’altra cosa è chiara. Renzi e il suo partito, ammissioni di sconfitta a parte, faticano a discutere e dunque a comprendere le ragioni profonde della disfatta al referendum. Che riguardano Governo e partito.

La mancata discussione in Direzione è illuminante. Dalle parti del Nazareno continuano a raccontare un film.

Che, però, è l’esatto contrario di quello che ha visto o si immagina la maggioranza del Paese.

Così facendo andranno a sbattere nonostante la convinzione di avere dalla propria parte uno zoccolo duro del 40%.

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