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Referendum: realismo prima e dopo le urne

I dati definitivi del referendum

Il 4 Dicembre si avvicina: gli scenari pre e post voto

Conto alla rovescia per il referendum

ROMA – Ultimi giorni di campagna elettorale e ancora tanto fervore nei vari schieramenti. Per convincere gli elettori ad andare alle urne e depositare i loro Si è i loro No al quesito referendario.

Dire di Sì vuol dire confermare quel processo normativo avviato dal Patto del Nazareno e continuato nelle due camere legislative con approvazione maturata senza ottenere il quorum speciale previsto per le modifiche alla Carta costituzionale.

Dire di No significa riportare tutta la questione agli accordi programmatici delle varie bicamerali e indirettamente negare la fiducia al Premier Renzi e alla sua azione governativa.

Pochi giorni e poi vedremo come andrà a finire questo lungo, estenuante, confronto muscolare che ha diviso la politica e allontanato una parte del Paese reale che non è riuscito, a torto o a ragione, a ritrovare un filo tra la vita quotidiana e gli argomenti in discussione.

Da una parte e dall’altra dei due compositi e inusuali fronti l’esito del referendum è stato caricato di troppe aspettative, rischi e paure.

È chiaro che tutta questa roba, tanta roba, sarà presente nell’emotivo degli elettori e dovrebbe passare dall’imbuto del 4 dicembre. Forse, lo ripetiamo, è troppo e troppo tutto insieme.

Probabilmente il giorno dopo il referendum avremo un’Italia ancora più divisa e, qualcuno, probabilmente il Presidente della Repubblica, si dovrà far carico di rivolgere a Parlamento e Paese un appello per ritrovare le ragioni di unità e solidarietà nazionali.

Vedremo tuttavia quali saranno nello specifico i termini, perché qualcuno, sia pur per un soffio, vincerà il referendum.

Potrebbe essere, a dispetto di tante previsioni e sondaggi che il soffio sposti i voti a favore della stabilità invece che della rottura.

Non ce ne meraviglieremmo più di tanto e, nell’ipotesi, invitiamo i molti sostenitori di un No ragionato e ragionevole a farsene una ragione.‎

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