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Barroso in Goldman Sachs: indagine Ue va avanti

Conflitto di interessi: eurodeputati chiedono di andare a fondo sulla nomina dell’ex presidente della Commissione

L’ex presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso

ROMA – L’ex presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, finisce nel mirino degli eurodeputati dopo l’ingresso in Goldman Sachs.

L’Europarlamento, in una risoluzione approvata oggi con 557 voti a favore, 24 contrari e 44 astensioni, esprime ancora la propria preoccupazione per la nomina di Barroso.

L’ex numero uno della Commissione Ue è stato scelto come Presidente non esecutivo della Goldman Sachs International.

Gli eurodeputati chiedono pertanto al Mediatore europeo, Emily O’Reilly, di proseguire con la sua indagine sui casi di “porte girevoli” alla Commissione.

Si andrà dunque a fondo sui casi di ex alti funzionari dell’Ue che occupano posti di lavoro nel settore privato nell’ambito di loro competenza subito dopo aver lasciato l’incarico.

In particolare, Strasburgo sottolinea il caso della nomina di Barroso, la scorsa estate, a Presidente non esecutivo della banca d’affari Goldman Sachs International.

Negli ultimi anni le problematiche legate alla trasparenza sono ai primi posti dell’elenco delle 278 indagini avviate nel 2015.

Il Parlamento europeo nel testo votato oggi loda anche l’impegno profuso dal Mediatore per aumentare la trasparenza nei colloqui sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio.

Per il relatore Notis Marias (ECR, GR) «questa relazione solleva diverse questioni importanti che hanno bisogno di ulteriore attenzione. Esortiamo il Mediatore a spingere per maggiore trasparenza, per salvaguardare la buona amministrazione e la responsabilità democratica nel processo decisionale dell’Ue».

Gli eurodeputati invitano il Mediatore a spingere per una maggiore trasparenza anche alla Banca centrale europea, specialmente nel suo ruolo di membro della troika e dei gruppi di esperti della Commissione.

Il Parlamento sostiene infine gli sforzi del Mediatore volti ad accrescere la trasparenza delle attività di lobbying.

Chiede inoltre alla Commissione di rendere disponibili gratuitamente tutte le informazioni sull’influenza esercitata dalle lobby, in maniera comprensibile e facilmente accessibili al pubblico grazie a un’unica banca dati online.

Gli eurodeputati invitano infine la Commissione a presentare, entro il 2017, una proposta di registro dei lobbisti obbligatorio e legalmente vincolante, così da eliminare tutte le scappatoie riguardanti le attività di privati e aziende che lavorano per influenzare il processo decisionale dell’Unione.

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