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Terremoto: al via procedura per noleggio container

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Agriturismi in difficoltà nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto

Consip ha pubblicato una procedura negoziata

Nelle zone colpite dal terremoto arriveranno i container

ROMA – Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge varato dal Governo per gestire l’emergenza della sequenza sismica che sta interessando il Centro Italia dal 24 agosto e dell’ordinanza della Protezione Civile che disciplina le procedure per acquisire i container, parte la procedura per il noleggio.

Consip, per conto del Dipartimento di Protezione Civile, ha pubblicato una procedura negoziata, ai sensi dell’art. 63 del nuovo Codice degli Appalti, per il noleggio (comprensivo di trasporto, installazione e rimozione) di container per l’accoglienza delle popolazioni colpite dai recenti eventi sismici.

«L’arrivo dell’inverno e del freddo hanno imposto la scelta di indirizzare, fin da subito, la temporanea accoglienza alle popolazioni verso strutture al coperto, anche ricorrendo a soluzioni lontane dai territori di stretta appartenenza, così da evitare l’allestimento di tendopoli che non avrebbero consentito adeguate condizioni di assistenza alla popolazione» sottolinea la Protezione Civile.

«E alcuni effetti del maltempo che ha interessato il Centro Italia nel corso di questa settimana hanno confermato l’opportunità di tale scelta. Tuttavia, anche interpretando la volontà e la necessità degli amministratori locali di individuare soluzioni alloggiative di “prossimità”, anche per la prima emergenza per quella parte di popolazione con bisogni specifici e puntuali, connessi, ad esempio, all’attività lavorativa, si sta lavorando per poter utilizzare container a uso abitativo» aggiunge la Protezione Civile.

In particolare, sono tre i lotti previsti dalla procedura: il primo per il noleggio di container abitativi, il secondo per l’acquisto di arredi e biancheria per l’allestimento degli stessi container, e il terzo per il noleggio di container per uso lavanderia.

Questi moduli verranno installati accanto ai container di servizio forniti attraverso l’attivazione di uno degli Accordi Quadro sottoscritti, prima di questa emergenza, dalla Protezione Civile.

Il Dipartimento, infatti, nell’ottobre 2015, sempre attraverso Consip, ha indetto una gara per la stipula di un Accordo Quadro con più operatori economici per l’aggiudicazione di appalti specifici aventi ad oggetto il noleggio, il trasporto e l’installazione di moduli container in emergenza utili per allestire la parte di servizi in un’area attendata.

La gara, in un unico lotto e suddivisa in nove aree geografiche, con base d’asta pari a 11,3 milioni di euro, è stata aggiudicata, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, lo scorso 24 agosto e ha una durata di sei anni.

Sono risultate due le ditte vincitrici: la Frimat Spa e la R.I. Spa. Ogni “modulo base” è composto da 10 container: 4 per uso bagno, 2 per uso docce, 2 per uso bagni per disabili, 1 per uso magazzino e uno per uso ufficio.

Le aree che si allestiranno saranno, quindi, insediamenti leggeri, facilmente rimovibili, che sostituiscono le tendopoli ricalcandone, però, lo stesso impianto. Una parte di ciascun campo sarà destinata all’alloggio comune delle persone, in container arredati e attrezzati con massimo tre posti letto (derivanti dalla procedura negoziata aperta oggi da Consip), mentre la restante parte sarà dedicata ai servizi comuni.

«È una scelta che deve combinare, da un lato, l’esigenza di fornire una pronta risposta e, dall’altro, la necessità di evitare soluzioni impattanti in un territorio già molto compromesso in termini di viabilità e di infrastrutture sul quale si stanno individuando, contemporaneamente, le aree libere e idonee per la successiva installazione delle “casette”» spiega la Protezione Civile.

«Le soluzioni alloggiative preferibili restano le autonome sistemazioni (con il beneficio dello specifico contributo previsto) e le strutture ricettive che possono offrire standard migliori, con la prospettiva poi, per quanti ne avessero bisogno e risultassero rispondere ai requisiti (abitazioni inagibili con esito E, F o in zona rossa), dell’assegnazione di “casette”» conclude la Protezione Civile.

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