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Terremoto: da mercoledì sera oltre 700 repliche

Altra notte di paura nelle zone tra Umbria e Marche colpite dal terremoto del 26 ottobre

Migliaia di sfollati nelle zone colpite tra Umbria e Marche

Crolli a Camerino dopo il terremoto del 26 ottobre (foto Twitter)

ROMA – È stata un’altra notte di paura nelle zone tra Umbria e Marche colpite dal terremoto del 26 ottobre. Sono oltre 700 infatti le repliche registrate a partire dalle 19:10 di mercoledì, quando la prima scossa di magnitudo 5.4 gradi della scala Richter ha portato altra distruzione nelle aree già in ginocchio dopo il sisma del 24 agosto.

In poco più di due mesi gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato 17.800 repliche.

Ieri intanto il capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha incontrato i sindaci dei comuni più colpiti delle province di Macerata e Perugia per comprenderne le necessità e individuare le priorità di intervento.

Con lui anche il Coordinatore della Dicomac, Titti Postiglione, il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani e i Presidenti della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

In serata nel comune di Camerino si è tenuto un vertice con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, arrivati nel pomeriggio.

Nel corso dell’incontro, si è parlato dei bisogni dei cittadini e concordato sulla necessità di adottare soluzioni strutturali che escludano l’allestimento di aree di accoglienza soprattutto in ragione delle rigide temperature che caratterizzano questo periodo dell’anno.

Il Consiglio dei Ministri, oltre ad aver esteso lo stato di emergenza alle zone interessate dalle nuove forti scosse ha anche stanziato un fondo di 40 milioni di euro per gli interventi urgenti.

Dopo il terremoto migliaia in cerca di una sistemazione

Vigili del Fuoco al lavoro a Camerino dopo il terremoto

Oltre alla possibilità di richiedere il Contributo di autonoma sistemazione, nella fase attuale di gestione dell’emergenza le alternative date ai cittadini consistono nell’alloggio in strutture agibili sul territorio o nel trasferimento in strutture ricettive sulla costa.

Più di 500 persone di Visso, Pieve Torina e Pievebovigliana hanno già scelto quest’ultima opzione utilizzando la propria vettura o i pullman messi a disposizione dalla Protezione Civile. Circa 170 persone di Visso hanno raggiunto o stanno raggiungendo Civitanova Marche, mentre oltre 240 abitanti di Pieve Torina sono in arrivo a Sant’Elpidio.

Nei territori colpiti dal terremoto proseguono intanto le attività di assistenza alla popolazione e di verifica dei danni. A Camerino la Croce Rossa ha inviato una cucina da campo che potrà essere operativa già a partire da oggi, mentre la mensa universitaria è risultata agibile con provvedimenti e potrà essere riattivata nei prossimi giorni.

Nel Maceratese l’intervento delle squadre di ricerca e soccorso dei Vigili del fuoco non ha rilevato dispersi. In generale, le attività di assistenza sanitaria hanno riguardato casi di lieve entità, mentre quelle relative ai trasferimenti o alle evacuazioni preventive sono state consistenti e hanno interessato le strutture ospedaliere di Cingoli, Tolentino e Matelica. Anche in diverse residenze sanitarie assistenziali e strutture socio-sanitarie si è provveduto al trasferimento dei pazienti in altri centri.

Le criticità legate alla viabilità sono state risolte e risulta regolare il traffico ferroviario sulla linea Adriatica e per Roma. Nelle frazioni più isolate, il Corpo forestale dello Stato è intervenuto sin dalle prime ore dopo le scosse per effettuare controlli sulla viabilità montana e ha continuato a operare con verifiche sulle strutture zootecniche. Infine, per quanto riguarda la rete idrica, le interruzioni nella distribuzione nelle località di Pioraco, Camerino e Visso sono state risolte con l’utilizzo di autobotti.

Appello della Cna: accelerare su Casa Italia

Cna lancia un appello al Governo

Intanto la Cna lancia un appello al Governo per accelerare sul progetto “Casa Italia”.

«Il nuovo terremoto che ha colpito l’Italia centrale impone di procedere a tappe forzate sulla proposta di Casa Italia, lanciata dal premier Matteo Renzi due mesi fa» si legge in una nota dell’associazione.

«Sappiamo tutti quanto sia a rischio il Paese: il patrimonio edilizio nazionale ha bisogno di un’opera di ristrutturazione e di messa in sicurezza generale. Non possiamo lasciare milioni di cittadini indifesi davanti a eventi drammatici ma amplificati da decenni di incuria e di abbandono del territorio» aggiunge la Cna.

«Casa Italia apre scenari nuovi per il settore delle costruzioni, che dall’inizio della crisi ha perso 100mila imprese e 800mila posti di lavoro. Può essere la più grande opera civile mai concepita in Italia se sarà sostenuta da misure straordinarie in un arco di tempo pluriennale» prosegue la nota.

«Tuttavia, continuando a lavorare a compartimenti stagni, come finora si è fatto per le grandi opere, non arriveremo lontani. È decisivo mettere a lavorare insieme gli attori fondamentali: chi progetta, chi realizza e chi certifica gli interventi» conclude.

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