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Preoccupazione di Coldiretti per i fondali marini della costa crotonese

costa-crotoneseColdiretti Impresa Pesca chiede ferma presa di posizione da Regione e Amministrazioni Locali

La ripresa dei rilievi geofisici, con l’utilizzo degli air-gun (flussi d’aria “sparati” sul fondo del mare a notevole pressione), per la ricerca di idrocarburi nei fondali marini prospicienti la costa crotonese, desta notevole preoccupazioni ed Impresa Pesca Coldiretti Calabria lancia l’allarme.

Cos’è l’airgun?

L’airgun è una tecnica di ispezione dei fondali marini, per capire cosa contiene il sottosuolo. Praticamente ci sono degli spari fortissimi e continui, ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estirpare dati sulla composizione del sottosuolo. Spesso, però, questi spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito. Questo è molto grave perché molte specie ittiche dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo. Già in provincia di Foggia ci sono stati degli spiaggiamenti ( i sette capodogli morti a Peschici – n.d.r.) che potrebbero essere dovuti a queste tecniche pericolose

Come è noto, appunto, e come è stato ampiamente dimostrato da autorevoli studi scientifici, la pratica, può causare notevoli danni alle risorse di pesca di una vasta area ed è considerata un importante fattore di rischio dal punto di vista della stabilità geologica. Ciò- rimarca Coldiretti – in un territorio che presenta diverse faglie ed è già interessato da vistosi fenomeni di subsidenza, con una costante avanzata del cuneo salino.

La comunità dei pescatori, già duramente colpita dalla crisi generale del settore e dalle particolari condizioni dell’area marina in cui si trova ad operare, vincolata come è tra le piattaforme per l’estrazione degli idrocarburi già esistenti e i limiti alla pesca imposti dall’Area Marina protetta di Isola Capo Rizzuto, sta avendo notevoli ripercussioni dal punto di vista economico e sociale.

Coldiretti Impresa pesca chiede, pertanto, alla Regione Calabria e alle Amministrazioni Locali, di assumere una presa di posizione decisa, per bloccare la ricerca degli idrocarburi e comunque avere certezze, in considerazione degli elevati rischi, ambientali, sociali ed economici, dell’area crotonese.

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