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Terremoto Centro Italia: donazioni da tre italiani su quattro

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che, in 53 articoli, fissa i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione

Indagine Coldiretti/Ixè: è boom per gli acquisti dei prodotti dei territori colpiti

Donazioni anche attraverso l’acquisto di prodotti come la “caciotta solidale”

ROMA – La solidarietà degli italiani verso le popolazioni colpite dal disastroso terremoto del 24 agosto si vede dai numeri. Nei due mesi trascorsi dalla tragedia che ha sconvolto il Centro Italia, quasi tre italiani su quattro (74%) hanno partecipato ad iniziative di solidarietà.

È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè che testimonia la grande partecipazione degli italiani al dolore, ma anche l’impegno per la ricostruzione e la ripresa economica dei territori colpiti.

Ben il 42% degli italiani ha effettuato donazioni con SMS o su conto corrente, il 19% tramite associazioni e ben il 13% mangiando l’amatriciana nei luoghi che hanno aderito all’iniziativa di sostegno che si è estesa anche all’estero.

Tra le donazioni c’è infatti anche quella maxi effettuata dalla Saizeriya Co. Ltd., una catena giapponese di cucina italiana, in stile “Family-restaurant”, che dispone di circa 800 locali in tutto il mondo che ha consegnato ad Amatrice ben 900mila euro raccolti per la ricostruzione della cittadina.

Sempre secondo l’indagine tra coloro che hanno effettuato donazioni il 76% ritiene che acquistare prodotti alimentari del territorio colpito dal sisma possa aiutare la ripresa. Lo dimostra la corsa all’acquisto nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica delle cosiddette “caciotte solidali” ottenute con il latte proveniente dalle stalle delle aree terremotate, da Amatrice a Norcia.

Come precisa la Coldiretti l’iniziativa ha coinvolto quasi 15mila cittadini ed è stata effettuata con successo anche a New York nel farmer market tra 47th e 2nd avenue in Dag Hammarskjold Plaza frequentato da diplomatici di tutto il mondo.

«Oggi nelle aree terremotate nessuna goccia di latte viene più gettata grazie ad una mobilitazione straordinaria per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate o chiuse, organizzare la trasformazione», afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

«Resta però ancora molto da fare in un territorio con un’elevata densità di aziende agricole che sono oltre 7 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%. Sono infatti 3.300 i posti di lavoro a rischio nelle campagne terremotate. È necessario che la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo» conclude.

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