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Nella manovra tagli alle slot in bar e tabaccherie

Oltre al taglio delle slot il Governo punta allo stop al gioco d'azzardo anche in edicole e alberghi

Per la Legge di Stabilità 2017 dal settore giochi attesi 750 milioni di euro

Prevista una secca riduzione del numero di slot in bar e tabaccherie

ROMA – Ammonterebbe a 750 milioni di euro la cifra del settore giochi che servirà a finanziare parte dei 24,5 miliardi di euro della Legge di Stabilità 2017 che il Consiglio dei ministri di domani su appresta a varare.

Le misure su cui si sta lavorando al ministero dell’Economia, secondo quanto apprende Agipronews da fonti istituzionali, si basano in gran parte sulle “una tantum” delle gare e sul recupero dell’evasione fiscale nel settore slot.

Ma si procederà con decisione anche alla riduzione delle macchinette in bar e tabacchi e all’eliminazione degli apparecchi in alberghi, ristoranti e sale giochi.

Recupero tassa da 500 milioni

Il ministero dell’Economia punta a recuperare le somme – oltre 160 milioni di euro – non versate da concessionari, gestori e esercenti delle slot che, nel 2015, erano tenuti a pagare una tassa annuale da 500 milioni (abrogata poi l’anno successivo).

La norma ha dato vita a un lungo contenzioso in tribunale, che non si è ancora concluso: la Consulta dovrà giudicarne la conformità alla Costituzione nei prossimi mesi.

Secondo Agipronews, i concessionari saranno incaricati della riscossione e avranno facoltà di utilizzare nei confronti degli operatori morosi lo strumento dell’ingiunzione previsto da un regio decreto del 1910.

Il pagamento dovrà avvenire, salvo sospensione imposta da un tribunale, entro trenta giorni, altrimenti gli stessi concessionari potranno procedere con il pignoramento dei beni di gestori ed esercenti. La procedura, nelle intenzioni del Governo, accorcerà sensibilmente i tempi di recupero dei 160 milioni arretrati.

Sforbiciata alle slot in bar e tabacchi

Si procederà dal primo gennaio 2017 con la riduzione delle slot machine, annunciata dal premier Renzi in diverse occasioni.

Il taglio immediato riguarderà 36 mila slot installate nelle 6200 sale giochi censite, locali di intrattenimento nei quali non vige il divieto di accesso ai minori di 18 anni, a cui si dovrebbero aggiungere circa 8mila apparecchi nei 3mila esercizi non specializzati: edicole, stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti.

Per quanto riguarda gli 80mila bar e tabacchi, la riduzione sarà molto corposa, se dovessero essere approvati i due parametri attualmente allo studio.

La riduzione secca del numero di apparecchi in ciascun esercizio (ora al massimo 8, si dovrebbe scendere a 3) e un minimo di metri quadrati (le ipotesi allo studio sono 20 o 30 metri quadrati di superficie commerciale) per l’esercizio che intende ospitare le macchinette.

La manovra ridurrà di almeno 100-120mila apparecchi l’attuale parco macchine: le incertezze sul futuro del settore e l’inasprimento fiscale di inizio anno hanno già ridotto il parco macchine da 380mila a 325mila unità.

Gare per rinnovo concessioni

Dei 750 milioni previsti dai giochi, una cifra che oscilla tra i 60 e gli 80 milioni dovrebbe arrivare dalla base d’asta della gara per la licenza del SuperEnalotto (in scadenza a metà 2018).

La cifra equivale, secondo le stime, a tre anni di ricavi lordi per il concessionario dalla gestione della licenza, che avrà una durata di nove anni. Sarebbero messi a bilancio nel 2017 anche i 500 milioni che lo Stato avrebbe dovuto incassare quest’anno dalle gare per l’assegnazione di 15mila punti scommesse e 220 sale bingo, ormai slittate al prossimo anno anche per effetto del mancato accordo con gli enti locali sulla redistribuzione del gioco sul territorio.

Anche le entrate dalla procedura per il rilascio di 120 concessioni per il gioco online – al costo di 200mila euro ciascuna – dovrebbero finire nel bilancio 2017: la gara doveva svolgersi quest’anno ma è ancora ai box.

La Conferenza Unificata che dovrebbe ratificare finalmente l’intesa tra Stato ed enti locali (prevista dalla manovra dello scorso anno) è in programma il prossimo 20 ottobre: senza l’accordo, i bandi di gara per scommesse e bingo potrebbero essere a rischio.

Un fondo per il gioco patologico

Infine, non è escluso che vengano destinati altri fondi al contrasto del gioco patologico, una possibilità ipotizzata dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta dopo la ripartizione del fondo da 50 milioni alle Regioni: «È un percorso da continuare», aveva detto. «Non è previsto» invece, secondo Baretta, alcun aumento del prelievo sulle slot.

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