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Commercio strumenti tortura: regole europee più stringenti

tortura

Strasburgo approva le nuove disposizioni per contrastare il fenomeno

Nuove regole per impedire il commercio di beni e servizi che possono contribuire alla tortura o alla pena di morte

ROMA – L’Europa compie un altro passo in avanti nella lotta al commercio di strumenti di tortura. Il Parlamento europeo ha approvato infatti con 612 a favore, 11 contrari e 54 astensioni il nuovo regolamento delle norme comunitarie per impedire il commercio di beni e servizi che possono contribuire alla tortura o alla pena di morte.

In particolare, durante i negoziati con gli Stati membri, l’Europarlamento ha inserito un divieto di commercializzazione e di transito delle attrezzature utilizzate per il trattamento crudele, inumano e degradante delle persone nei Paesi terzi.

«Vietare la pena di morte e la tortura sono obiettivi fondamentali del commercio europeo e della politica estera ed è essenziale che le imprese dell’Ue non contribuiscano a queste pratiche. Abbiamo reso la nuova legislazione più forte e flessibile, in modo che l’Unione europea possa rispondere rapidamente allo sviluppo di nuove tecnologie» ha dichiarato la relatrice Marietje Schaake (ALDE, NL) prima della votazione.

Tra le novità introdotte alcune riguardano il marketing e divieto di promozione: sarà illegale vendere e comprare on-line servizi pubblicitari per le merci vietate che non abbiano altro uso pratico se non quello di esecuzione o di tortura (ad esempio sedie elettriche, sistemi di iniezione di droga automatici o viti a spillo).

Il divieto si applica anche alle esposizioni e fiere all’interno dell’Unione europea, dove alcune scappatoie legali hanno finora consentito, nonostante il divieto di esportazione, la pubblicizzazione e la visualizzazione di alcuni prodotti come manganelli a spillo, scudi a spillo e manette dentate da applicare ai pollici.

Sarà inoltre vietato sul territorio comunitario il transito di merci proibite. I trasportatori saranno tenuti a interrompere il transito di merci controllate – i prodotti che sono stati progettati per altri scopi, ma che potrebbero essere utilizzati per la tortura come armi progettate per il controllo delle sommosse, o alcuni anestetici utilizzati nelle iniezioni letali – se sono a conoscenza che la spedizione potrebbe finire nelle mani sbagliate.

Saranno vietati anche i servizi di intermediazione e di assistenza tecnica per le merci proibite mentre è prevista un’azione rapida sui nuovi prodotti. Gli eurodeputati hanno infatti ampliato il campo di applicazione della procedura che consente alla Commissione europea di aggiungere rapidamente nuovi prodotti fra quelli vietati o sottoposti a controlli.

La Commissione europea avrà l’obbligo di analizzare l’attuazione del regolamento entro l’agosto 2020 e valutare se la necessità di includere nel monitoraggio anche le attività dei cittadini dell’Unione europea all’estero. Infine sarà istituito un gruppo di coordinamento contro la tortura, che include esperti del Parlamento, per monitorare l’applicazione delle norme.

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