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Slow Beans: i legumi sono il vero cibo del futuro

la Toscana al Salone del Gusto, eccellenze, innovazione, legalità

I legumi. Sono piccoli, buoni e nutrienti, ma soprattutto sono importantissimi per i terreni in cui crescono. In un’edizione di Terra Madre Salone del Gusto in cui il tema principale è stato Voler bene alla Terra, in cui il fenomeno del land grabbing, l’accaparramento di terre da parte di grandi investitori e la perdita di fertilità dei terreni costituiscono un pericolo concreto, le leguminose acquistano ancor più valore.

Inoltre il 2016 è l’Anno internazionale dei legumi, decretato dalla Fao, per questo a Torino al lo spazio speciale dedicato a Slow Beans è stato uno dei più visitati da persone provenienti da ogni parte del mondo, proprio per il nuovo interesse che la coltivazione dei legumi suscita nella comunità internazionale. Forte anche la riflessione sull’eccessivo consumo di carne, la cui valida alternativa è costituita dai legumi ricchi di proteine, calcio, ferro, potassio, fibre, vitamine B. Durante la manifestazione la rete Slow Beans ha visto i produttori dei legumi italiani dei Presìdi e delle Comunità del cibo con Lucca e il suo Fagiolo Rosso protagonisti. Proprio la città Toscana nel 2010 ha dato origine alla rete dedicata ai legumi e alla manifestazione itinerante che porta lo stesso nome, che dal prossimo anno, come deciso in questi giorni, si terrà ogni due anni proprio nella sua casa di origine, Lucca.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è soffermato allo stand, immortalato dai fotografi, chiedendo informazioni sui fagioli in mostra. I Cuochi dell’Alleanza hanno scelto di cucinare molti piatti a base di legumi per tutta la durata della manifestazione e in particolare ieri creando appositamente la zuppa di Slow Beans, utilizzando i prodotti presenti e poi ridistribuendola tra i produttori, per un pranzo collettivo all’insegna del buono, pulito e giusto.

«Nell’anno internazionale dei legumi ci sembrava doveroso dare loro risalto e la risposta del pubblico è stata meravigliosa. Slow Beans è stato anche uno spazio educativo e di sensibilizzazione, a testimoniare il sempre maggiore interesse per il cibo sostenibile – ha detto il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale -. Quella di Slow Beans è una vera e propria rete che si sta sviluppando e si può rinforzare insieme a Terra Madre Salone del Gusto, anche dal punto di vista sociale, culturale e commerciale. Il bilancio di questi cinque giorni di manifestazione diffusa in città ha visto al centro il cibo come diritto per tutti, cibo che avvicina le persone. L’essersi aperti ai quartieri, alla città e alle persone senza un biglietto ha mostrato in questo numero zero quella che sarà la nostra direzione futura» ha concluso Pascale.

Grazie a Slow Beans e ai Mercati della Terra in via Roma e allo stand Slow Food Toscana, la Toscana ha confermato il grande amore e interesse che riscuote a livello internazionale per i suoi prodotti di eccellenza, i suoi Presìdi e le 21 Comunità del Cibo, i tanti prodotti DOP e IGP riconosciuti, l’olio toscano e il suo patrimonio olivicolo che rende il paesaggio toscano unico nel mondo, il vino con le sue DOC, DOCG e IGT sono valori riconosciuti e apprezzati.

L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi, presente a Torino per rappresentare la Regione Toscana e partecipare al convegno “La Toscana: eccellenze, innovazione legalità” in cui ha indicato come si sta muovendo la Toscana con azioni normative volte alla completa tracciabilità del prodotto durante tutto il percorso di filiera a garanzia dei consumatori e di competitività per i produttori stessi ha detto: «Una folla di persone ha visitato i nostri stand, incontrato i produttori, partecipato ai convegni.

C’è voglia di Toscana, di conoscere i nostri prodotti e sapere come vengono lavorati. Io ho visitato tutti gli stand toscani sia in piazza Castello, in via Roma e al Valentino e ho riscontrato davvero una grande attenzione verso la nostra regione anche per quanto riguarda i buyers interessati a conoscere a fondo i nostri prodotti come le 31 tra DOP e IGP, i 23 Presìdi Slow Food e gli oltre 500 prodotti tradizionali censiti, una delle regioni più certificate e con la massima varietà agroalimentare.

Questo è un ruolo che ci onora e che ci impegna per il futuro anche in virtù di quel patto con i cittadini-consumatori di trasparenza, qualità, biodiversità, rispetto delle tradizioni e delle culture», continua. «Il mio ringraziamento va a Slow Food per una iniziativa che, uscendo dagli spazi del Lingotto si è aperta alla città evidenziando lo stretto legame con la gente e la sua capacità di essere momento di confronto, di scambio, di conoscenza sulle tematiche del cibo, tematiche che interessano e appassionano un numero crescente di persone, e anche a Slow Food Toscana per i rapporti di collaborazione per lo sviluppo del nostro territorio in un progetto di grande qualità».

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