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Roma 2024: diciamo la verità, i Giochi non erano così sicuri!

Quella della Capitale era una candidatura, ma ci sono anche altre città in corsa

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi

ROMA – Sui social, ma anche su fogli prestigiosi, in molti parlano di occasione persa, mancati introiti e migliaia di posti di lavoro in fumo dopo il “No” a Roma 2024.

Il tiro al piccione con il neo sindaco cinque stelle, dopo la decisione di non appoggiare la candidatura ai Giochi non ratificando quanto deciso dalla precedente giunta Marino, è però riduttivo.

Un po’ di storia della candidatura

Ieri è arrivato il “No” alla candidatura di Roma 2024

Partiamo dai fatti, allora. La candidatura di Roma ai Giochi era già stata proposta una prima volta durante il Governo Monti. L’Italia, nel pieno della crisi economica, sintetizzando, disse: “No, grazie. Non ci sono soldi da spendere”.

Tramontata l’ipotesi Roma 2020, l’obiettivo di ospitare per la seconda volta le Olimpiadi nel nostro Paese dopo l’edizione 1960 è stato spostato al 2024, con il benestare del nuovo esecutivo Renzi (15 dicembre 2014), dell’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino, del Coni, del Comitato Paralimpico Italiano e così via.

Per sostenere la candidatura di Roma 2024 è stato creato un Comitato promotore (http://www.roma2024.org) guidato da Luca Cordero di Montezemolo. A coordinarlo è stata chiamata Diana Bianchedi, ex schermidrice due volte campionessa olimpica e cinque volte campionessa mondiale.

A questo sono seguite presentazioni in grande stile, scelta di ambasciatori di grido (non solo sportivi) e un crescendo di appelli a politica, istituzioni e società civile sulla bontà del progetto. Gli ottimi risultati ottenuti dalla spedizione azzurra ai Giochi di Rio de Janeiro hanno fatto il resto.

Tutto ciò a contribuito ad aumentare la “voglia” della pancia del Paese – e non solo – di ospitare i Giochi.

I motivi economici dietro al “No” a Roma 2024

Il logo di Roma 2024

Ci sono però due elementi sui quali è doveroso riflettere. 

La difficile situazione economica

Il primo è di natura economica: per la sola candidatura della Capitale sono già stati spesi soldi.

Tanti soldi, perché 15 milioni di euro solo per arrivare fino al punto di ieri sono una bella cifra. Molti, inoltre, sono soldi pubblici. Il Comune di Roma, ad esempio, ha emesso una serie di atti finalizzati alla candidatura che comportano costi per l’amministrazione e per la collettività.

Nella Roma con i conti dissestati di oggi il neo sindaco Virginia Raggi ha ritenuto inopportuno aggravare le casse comunali con altre spese.

Elio Lannutti, il presidente dell’Adusbef, pochi giorni fa aveva snocciolato altri dati interessanti: tutte le edizioni dei Giochi successive a quella del 1984 sono state una perdita netta per le amministrazioni pubbliche locali e nazionali.

Roma non doveva scegliere se ospitare o no le Olimpiadi 2024

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò

L’altro elemento pare essere sfuggito a molti commentatori, sui social e non solo. Il Comune di Roma non doveva decidere se ospitare o meno i Giochi del 2024.Doveva decidere se proseguire con il progetto di candidatura. Candidatura, ripetiamo.

Tra poco meno di un anno infatti a Lima si deciderà la città che ospiterà l’edizione 2024 delle Olimpiadi. E non c’è/c’era solo Roma in gara.

La 130ª sessione del Comitato Olimpico Internazionale sceglierà tra Parigi, Budapest e Los Angeles. Madrid, Amburgo, Boston, Dubai erano le altre città in corsa che si sono poi ritirate.

Dunque affermare che “per colpa della Raggi non ospiteremo le Olimpiadi tra otto anni” è vero, ma solo in parte.

Il 13 settembre 2017, a Lima, avremmo avuto il 25% di possibilità di ospitare i Giochi del 2024Il 33% ad essere ottimisti e considerando l’alternanza continentale delle ultime città ospitanti (Sydney 2000/Oceania, Atene 2004/Europa, Pechino 2008/Asia, Londra 2012/Europa con il Vecchio Continente escluso poi per due edizioni, Rio 2016 e Tokyo 2020).

Ce la saremmo giocata, molto probabilmente, con Parigi più che con Budapest.

In quel caso sarebbe servito uno sforzo extra da parte del nostro Comitato Olimpico, sul cui peso internazionale ci sarebbe molto da disquisire come dimostrano diversi episodi, anche a Rio.

Le medaglia scippate a Chamizo o alle “Farfalle azzurre”, tanto per fare due esempi, sono già finite nel dimenticatoio?

Roma 2024, dunque, era e resterà un sogno. La maratona lungo i Fori Imperiali, forse, la vedremo in un’altra occasione.

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